FUMETTO - Dragonero 41: sentieri smarriti
uon salve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'aNtRoDeLLoShAmAnO!
Torniamo a parlare della serie fantasy della Sergio Bonelli Editore. Torniamo a parlare di Dragonero. Condivido con voi alcune impressioni dopo la lettura del numero 41 della serie mensile. Sedetevi lì, intorno al fuoco, e mettetevi comodi.
Iniziamo subito con una nota di carattere tecnico: questa storia andrebbe letta dopo la storia apparsa sul secondo Dragonero Magazine, per un piccolo riferimento che vi si fa proprio nel finale.
La copertina dell'albo è molto bella nella sua parte di impostazione, posa e tensione genereta. Ho apprezzato di meno la scelta dei colori utilizzati (ma qui siamo davvero ad una questione puramente di gusti).
Questo numero 41 presenta la seconda parte di una storia iniziata nel numero 40 e ci racconta l’annuale raduno degli scout. Come abbiamo imparato a conoscere in questi quaranta numeri, sappiamo che l’annuale raduno è occasione per il corpo degli scout e per i suoi membri, per scambiarsi informazioni ed aggiornamenti; ed in particolare per raccontarsi storie sulle loro avventure. In questo numero in particolare continua il racconto del capo degli scout, Yeraban.
La storia raccontata è particolarmente triste per la coraggiosa morte della giovane Maya. Yeraban e la giovane si sono imbattuti in uno troll, fuggendo dal quale sono finiti in una serie di caverne, parte delle quali scavate dai nani, ma ora tana di creature orripilanti (l’impressione che mi sono fatto è che queste siano tratte direttamente dall’immaginario fantascientifico di Alien). Anche la scena con il montacarichi, l’attacco delle bestie, la scena in cui Maya si sacrifica, sembra tratta dalla saga di Alien, in particolare dal secondo film della serie.
Da questa prima storia, traggo per tutti gli scout che leggono, un insegnamento importante in merito ai troll: dai troll si fugge oppure li si affronta fino ad ucciderli. Non si feriscono (la cosa serve solo a farli infuriare) e non si fissano (il vostro volto rimarrebbe impresso nella mente della bestia, e questa vi darebbe la caccia per tutta la vita).
Siete stati avvisati.
In questa prima parte, ai disegni, abbiamo Fabio Babich, disegnatore molto ordinato e pulito.
Al raduno si aggiungono poi Yannah e Rehka, la barbara ed il mezzo ghoul che raccontano la loro storia. I due scout raccontano di una vicenda terribile, di come si sono imbattuti in un problema non da poco. Indagando in merito ad una strada su cui è stato vietato il passaggio per diverse sparizioni occorse nei mesi precedenti, i due scout trovano qualcosa legato agli abomini.
Prima di procedere con il racconto, segnalo, sempre agli scout che leggono, una nuova nota: se siete nei boschi, sul far della sera, e dovete proseguire il cammino, ma non avete una fonte di luce, cercate l’erba Lurelinwa, fatene poltiglia tra le dita e spalmatevela sugli occhi. Potrete vedere al buio come se foste un ghoul, parola di Rehka.
Torniamo alla storia: anche questa come la precedente sembra rimandare al secondo film di Alien. I due scout, trovano i carri assaltati, con i cavalli morti, le merci ed i preziosi; mancano solo le persone. Non c’è traccia di loro (come succede per i coloni nel film citato). Seguendo i mostri che li attaccano arrivano ad una casa infestata da materiale organico (come in Alien). Trovano poi i corpi delle persone rapite all’interno di uova ed usate come cibo dalla creatura che infesta il luogo (simile a quanto succede nella saga aliena).
La vicenda per fortuna si risolverà per il meglio.
Ai disegni, in questa seconda parte, si alternano Salvatore Porcaro e Walter Trono. In particolare segnalo le pagine 61, 62 e 63, per tre tavole a mezza tinta molto molto belle ed anche le scene del combattimento tra Yannah e Rehka contro le creature dell’abominio. Molto molto evocative e dinamiche. Ve ne riporto qui di seguito un esempio.
Le vicende raccontate dagli scout terminano e l’attenzione del narratore torna sul luogo del raduno. Qui la narrazione ci porte nell’intimità di Sera, che si apparta (ci siamo capiti vero?) con Ewyan, di Gmor, che rivela di essere sempre più preoccupato che l’amica (che considera quasi come una sorella) lasci lui e Ian per tornare a vivere con gli elfi. Infine tocca a Ian. Una lettera di Ausofer rivela come il clan elfico delle Regine Nere, che si credeva scomparso, sembra stia organizzando il proprio ritorno nell’Erondar, la qual cosa porterebbe ad un’inevitabile guerra. Molto cupa quest’ultima parte con uno scambio di opinioni tra Yeraban e Ian.
Bel numero, sia per quanto riguarda la storia sia i disegni. Questo espediente dell’annuale raduno degli scout e dei racconti che gli stessi si fanno, è particolarmente interessante e ben dosato. I riferimenti alla Saga delle Regine Nere, alla luce dell’incontro di Lucca Comics and Games 2016, sono “succulenti” e non poco. Da un punto di vista della crescita dei personaggi, devo dire poi che i due autori sono particolarmente abili nel farla trasparire in questa storia. Al termine della lettura si ha l’impressione che i legami siano in qualche modo più saldi, che i rapporti siano più stretti. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti, se si vorrà sopravvivere alle Regine Nere.
Torniamo a parlare della serie fantasy della Sergio Bonelli Editore. Torniamo a parlare di Dragonero. Condivido con voi alcune impressioni dopo la lettura del numero 41 della serie mensile. Sedetevi lì, intorno al fuoco, e mettetevi comodi.
DRAGONERO 41 – Sentieri smarriti
Ottobre 2016
Sergio Bonelli Editore
Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Fabio Babich, Salvatore Porcaro e Walter Trono
Copertina: Giueseppe Matteoni
Lettering: Marina Sanfelice
Iniziamo subito con una nota di carattere tecnico: questa storia andrebbe letta dopo la storia apparsa sul secondo Dragonero Magazine, per un piccolo riferimento che vi si fa proprio nel finale.
La copertina dell'albo è molto bella nella sua parte di impostazione, posa e tensione genereta. Ho apprezzato di meno la scelta dei colori utilizzati (ma qui siamo davvero ad una questione puramente di gusti).
Questo numero 41 presenta la seconda parte di una storia iniziata nel numero 40 e ci racconta l’annuale raduno degli scout. Come abbiamo imparato a conoscere in questi quaranta numeri, sappiamo che l’annuale raduno è occasione per il corpo degli scout e per i suoi membri, per scambiarsi informazioni ed aggiornamenti; ed in particolare per raccontarsi storie sulle loro avventure. In questo numero in particolare continua il racconto del capo degli scout, Yeraban.
La storia raccontata è particolarmente triste per la coraggiosa morte della giovane Maya. Yeraban e la giovane si sono imbattuti in uno troll, fuggendo dal quale sono finiti in una serie di caverne, parte delle quali scavate dai nani, ma ora tana di creature orripilanti (l’impressione che mi sono fatto è che queste siano tratte direttamente dall’immaginario fantascientifico di Alien). Anche la scena con il montacarichi, l’attacco delle bestie, la scena in cui Maya si sacrifica, sembra tratta dalla saga di Alien, in particolare dal secondo film della serie.
Da questa prima storia, traggo per tutti gli scout che leggono, un insegnamento importante in merito ai troll: dai troll si fugge oppure li si affronta fino ad ucciderli. Non si feriscono (la cosa serve solo a farli infuriare) e non si fissano (il vostro volto rimarrebbe impresso nella mente della bestia, e questa vi darebbe la caccia per tutta la vita).
Siete stati avvisati.
In questa prima parte, ai disegni, abbiamo Fabio Babich, disegnatore molto ordinato e pulito.
Al raduno si aggiungono poi Yannah e Rehka, la barbara ed il mezzo ghoul che raccontano la loro storia. I due scout raccontano di una vicenda terribile, di come si sono imbattuti in un problema non da poco. Indagando in merito ad una strada su cui è stato vietato il passaggio per diverse sparizioni occorse nei mesi precedenti, i due scout trovano qualcosa legato agli abomini.
Prima di procedere con il racconto, segnalo, sempre agli scout che leggono, una nuova nota: se siete nei boschi, sul far della sera, e dovete proseguire il cammino, ma non avete una fonte di luce, cercate l’erba Lurelinwa, fatene poltiglia tra le dita e spalmatevela sugli occhi. Potrete vedere al buio come se foste un ghoul, parola di Rehka.
Torniamo alla storia: anche questa come la precedente sembra rimandare al secondo film di Alien. I due scout, trovano i carri assaltati, con i cavalli morti, le merci ed i preziosi; mancano solo le persone. Non c’è traccia di loro (come succede per i coloni nel film citato). Seguendo i mostri che li attaccano arrivano ad una casa infestata da materiale organico (come in Alien). Trovano poi i corpi delle persone rapite all’interno di uova ed usate come cibo dalla creatura che infesta il luogo (simile a quanto succede nella saga aliena).
La vicenda per fortuna si risolverà per il meglio.
Ai disegni, in questa seconda parte, si alternano Salvatore Porcaro e Walter Trono. In particolare segnalo le pagine 61, 62 e 63, per tre tavole a mezza tinta molto molto belle ed anche le scene del combattimento tra Yannah e Rehka contro le creature dell’abominio. Molto molto evocative e dinamiche. Ve ne riporto qui di seguito un esempio.
Le vicende raccontate dagli scout terminano e l’attenzione del narratore torna sul luogo del raduno. Qui la narrazione ci porte nell’intimità di Sera, che si apparta (ci siamo capiti vero?) con Ewyan, di Gmor, che rivela di essere sempre più preoccupato che l’amica (che considera quasi come una sorella) lasci lui e Ian per tornare a vivere con gli elfi. Infine tocca a Ian. Una lettera di Ausofer rivela come il clan elfico delle Regine Nere, che si credeva scomparso, sembra stia organizzando il proprio ritorno nell’Erondar, la qual cosa porterebbe ad un’inevitabile guerra. Molto cupa quest’ultima parte con uno scambio di opinioni tra Yeraban e Ian.
Bel numero, sia per quanto riguarda la storia sia i disegni. Questo espediente dell’annuale raduno degli scout e dei racconti che gli stessi si fanno, è particolarmente interessante e ben dosato. I riferimenti alla Saga delle Regine Nere, alla luce dell’incontro di Lucca Comics and Games 2016, sono “succulenti” e non poco. Da un punto di vista della crescita dei personaggi, devo dire poi che i due autori sono particolarmente abili nel farla trasparire in questa storia. Al termine della lettura si ha l’impressione che i legami siano in qualche modo più saldi, che i rapporti siano più stretti. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti, se si vorrà sopravvivere alle Regine Nere.
...al prossimo incontro!
LoShAmAnO
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