FUMETTO: Corto Maltese 09 - Vudù per il presidente

uon salve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'aNtRoDeLLoShAmAnO!
Ho inizio una serie di recensioni fumettose su un personaggio che ha fatto la storia del fumetto in Italia e mi permetto di dire, non solo: il Corto Maltese di Hugo Pratt.
La collezione dei numeri di questo fumetto l'ho terminata almeno dieci anni fa ad un Lucca Comics and Games, ma non ho mai terminato di leggerla. Si tratta, per i più curiosi di voi, dell'edizione edita dalla Lizard Edizioni. Avete presente? Copertina completamente bianca, costola rossa nella sua parte terminale. Immagine di copertina piccola e colorata.
Con l’uscita della nuova avventura di Corto Maltese ad ottobre del 2015 (acquistata dal mio fumettaro di fiducia) mi sono deciso,  finalmente, a rileggere tutte le storie di questo fumetto, ed a condividere con voi qualche commento ed impressione.
Le altre recensioni finora proposte, le potete trovare a qui:
  1. Il Segreto di Tristan Bantam
  2. Appuntamento a Bahia 
  3. Samba con Tiro Fisso
  4. Un'aquila nella giungla 
  5. ... e riparleremo dei gentiluomini di fortuna
  6.  Per colpa di un gabbiamo
  7. Teste e funghi 
  8.  La conga delle banane 

Parliamo dunque del nono numero di questa serie: vudù per il presidente.


Questa nona storia ci presenta un Corto Maltese che “danza”.
Il nostro protagonista “danza” tra la convinzione che le dicerie su Port Ducal, e cioè sul fatto che sia una terra di zombi e che il presidente sia un gran diavolo, siano delle stupide fesserie, nonché dicerie locali; ed il fatto che le stesse dicerie simili a quelle delle sue terre d'origine, Malta e la Cornovaglia, siano invece assolutamente vere.


Danza tra un sentimento che sembra molto razionale e che lo porterà a smascherare il cattivo della storia, Zola, che usa il corpo mummificato del presidente per far credere alla popolazione quello che vuole; ad un sentimento magico, per cui affida la vida di Soledad Lokaarth allo sciamano ed alla sua magia, per l’appunto.
Danza tra la morte, quella che Hugo Pratt ci fa credere che il suo eroe abbia incontrato e la vita di Soledad che viene salvata.
Il ritrovare Soledad, Gesù Maria è qualcosa di inaspettato per il lettore (o almeno per me lo è stato). Il tutto viene presentato, come spesso abbiamo avuto modo di sottolineare nelle “analisi” dei numeri precedenti, all’improvviso. Come un sasso lanciato dall’autore verso il lettore.
Il legame tra questa storia e la precedente “Per colpa di un gabbiano”, in maniera innata, fa nascere nel lettore un sentimento di continuità e sottolinea, come se ce ne fosse davvero bisogno, come Hugo Pratt abbia ben chiaro in mente dove la storia stia andando e come evolverà.


Credo di non avervi detto nulla della trama questa volta, vero? Va bene così. Vi lascio con una domanda: il fatto che Soledad se ne vada via all’improvviso e che Corto ci rimanga così male e ancora, che la tristezza sia il sapore lasciato in bocca al lettore nell’ultima pagina della storia; vuol forse dire che Corto si era invaghito di Soledad?

E se è davvero così, si rivedranno ancora?

Pratt concederà al suo eroe di rivedere la donna che gli sparò alla testa?

Non ho risposte per voi, ma proprio nel tentativo di trovarne, vi do appuntamento al prossimo numero… un numero di una certa importanza… molti di voi forse conosceranno Corto Maltese per la storia che verrà narrata, forse molti di voi conosco Corto Maltese per “Una ballata del mare salato”.

Non mi resta davvero che salutarvi e darvi appuntamento...

...al prossimo incontro!
LoShAmAnO

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