LA STANZA PROFONDA

"La stanza profonda" di Vanni Santoni, Laterza 2017, non è un libro per tutti. Dovrebbe esserlo, ma non lo è. Dovrebbe esserlo, perché tutti dovrebbero cogliere il non detto che vi si può leggere tra le righe. Tutti dovrebbero sentir riemergere dal profondo delle proprie viscere sensazioni reali e realistiche, tanto da non sapere più cosa sia vero e cosa no. Tutti dovrebbero essere trasportati alla prima sessione mai fatta nella propria vita. Tutti dovrebbero sentire forte un richiamo che quel modo di giocare ancora è lì, sopito come ceneri mai spente, che arde, nascosto, in attesa. Dovrebbe essere così per tutti, ma non lo è. Spero non stiate interpretando questo "Tutti dovrebbero" come l'altezzosa pillola di verità di un pinco pallo qualunque (io). No, no, per favore. Il mio vorrebbe essere un augurio benevolo per tutti quanti. Augurio che però, ahimè, si scontra con la realtà del mondo. Il mondo che ci siamo costruiti ci vuole come animali solitari illusoriamente credenti di avere infinite possibilità, dalla morale liquida e dalla vita eterna. Solo perché non si vede la gabbia, non vuol dire che questa non ci sia. Se il mondo avesse giocato di più ai giochi di ruolo, lo saprebbe che esiste l'incantesimo "invisibilità". Se il mondo avesse giocato di più ai giochi di ruolo avremmo meno animali addomesticabili dallo schermo dello "Smartphone" ed avremmo più creature sociali, capaci di rapporti umani, che saprebbero perdere, che saprebbero che ad ogni scelta fatta corrispondono delle conseguenze e che la vita non è eterna.
Adesso sì che ho fatto un pistolotto moralistico. Scusate.

"La stanza profonda" dovrebbe essere un libro per tutti, ma non lo è. Solo se sei stato o sei un giocatore di ruolo puoi spremerne le pagine e distillarne un succo che parla di ritualistica scaramantica, sensazioni sociali, esperienze che rimangono indelebili anche a distanza di anni. La stanza profonda raccontata nel libro, non è un luogo fisico, reale, è qualcosa di intangibile che sta dentro ogni giocatore di ruolo (qui mi piacerebbe poter scrivere, "Dentro ogni persona!").

Vanni Santoni ha la capacità di portarla fuori di sè, darle delle dimensione geometriche e misurabili ed arredarla. 

Leggere questo libro mi ha fatto venire in mente la mia prima partita ad un gioco di ruolo, che come in molti casi è stato quel famoso D&D Scatola Rossa.
Estate 1991, l'estate tra la terza media e la prima superiore.
Siamo a casa di MC, sotto il portico, all'ombra ed al fresco, questo luogo è stata la mia prima stanza profonda. Le biciclette sono parcheggiate da una parte. Siamo G, il master, colui che ha già giocato e ci sta per introdurre in questo grande mondo; mio fratello MD il chierico, il più piccolo, un anno in meno a tutti noi, poi c'è MC, il padrone di casa, il guerriero, S il ladro ed io il mago. Eh sì, un gruppo classico che più classico non si può! Guerriero, Chierico, Mago e Ladro. Siamo seduti intorno ad un tavolo da picnic. Abbiamo tutti letto il manuale del giocatore. Abbiamo tutti preparato la nostra scheda del personaggio con tanto di disegno di simbolo nell'apposito spazio. Il mio simbolo era un ceppo di un albero con incisa sopra la M di Morgon, il mio mago.
Inizia l'avventura e non siamo più lì: ci troviamo in un prato, davanti a noi delle rovine e dobbiamo decidere come riuscire a superare dei goblin che presidiano l'ingresso del nostro primo dungeon, quel dungeon di Bargle il mago che tutti conoscono.

Vi posso assicurare che scrivere oggi a distanza di 32 anni da quel evento mi fa emozionare. Ho perfettamente come mi sentivo io, nei panni del mio mago, nell'approcciarmi a quell'avventura. Mi tornano in mente le emozioni, le paure, che quel ragazzino provava nel giocare. 

Forse inconsciamente, forse per caso, molti anni dopo quell'estate del 1991 aprii un blog e lo chiamai "L'antro del LoShamano"... non ci trovate una strana assonanza, un curioso richiamo con "La Stanza Profonda"?

Ai posteri l'ardua sentenza.


Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!
LoShAmAnO


Commenti