QUANTE VITE HANNO I GATTI? E I GIOCATORI DI RUOLO?

Ecco qui il mio contributo al Vecchio Carnevale Blogghereccio di questo mese il cui tema ha occhi magici, movenze morbide e personalità instabile: il gatto ospitato da Cursed Diaries.

Per poter scrivere del tema di oggi ho immaginato una locanda alla fine del mondo (avete mai letto il fumetto di Sandman di Neil Gaiman?), laddove si incontrano strani personaggi, storie, dei ed eterni. Il posto è gestito da Miranda, una donna dall'età indefinita, sembra giovane e vecchia al tempo stesso, i suoi occhi sprigionano dolcezza e saggezza, forza e potere. La locanda è anche la casa di molti gatti, che girano per la locanda in completa libertà, nutriti dalla padrona di casa e dagli avventori più gentili. Ma se fosse tutto qua non ci sarebbe molto da dire ed il contributo al Vecchio Carnevale Blogghereccio sarebbe più scarno del solito. Ogni gatto accolto da Miranda ha però un suo potere speciale che decide di usare sull'avventore che a seconda del momento gli regalerà qualcosa da mangiare, lo carezzerà, o altro ancora. Curiosi di scoprire questa locanda ed i suoi gatti?



Anche io, perchè purtroppo non sono riuscito a ritagliarmi tutto quel tempo che avrei voluto per imbastire la cosa, per cui allascio al momento lì, come idea da sviluppare per il futuro.

Provo comunque a scrivere qualcosa per il tema ed in particolare provo a descrivere l'incantesimo "Sette vite come un gatto" che può essere usato in un qualsiasi sistema di gioco fantasy, magari adattandolo al sistema.



Sette vite come un gatto

Per poter essere lanciato bisogna essere in possesso di una palla di pelo vomitata da un gatto nero (citazione dall'inizio di Sandman di Neil Gaiman). La palla di pelo va bruciata e l'incantesimo va pronunciato in una notte di luna piena. Queste sono le parole da ripetere ad oltranza:

Sette vite
Sette giorni
Sette notti
Sette viste
Sette loschi
Tempo avanti
Tempo indietro
Voglio viver
Sette vite


L'incantesimo permette di rivivere lo stesso evento (un incontro, uno scontro, una prova, etc.) fino ad un massimo di sette volte. Gli eventi non devono necessariamente essere sempre lo stesso, nel senso che una volta potrebbe essere uno scontro, rivissuto due o tre volte e poi una volta dopo una prova di abilità rivissuta altre due o tre volte, il tutto fino ad un massimo di sette vite totali. 

L'incantesimo obbliga, al fine di non sprecare la vita in questione, ogni volta a tentare un approccio diverso nella gestione dell'evento che si decide di rivivere. Mi spiego meglio: se ho lanciato l'incantesimo e poi mi trovo ad affrontare un combattimento usando attacchi a distanza, ma vengo sconfitto, posso rivivere il medesimo evento ma dovrò usare per esempio un approccio più fisico o addirittura tentare di non combattere e risolvere la questione diversamente. Non so se mi sono capito?

Se ho fallito una prova dove ho provato a scalare una parete usando la forza (una scalata a mani nude) dovrò tentare una approccio usando la mente, per esempio, cercando un percorso alternativo, costruendo un macchinario per portarmi in alto, etc. Mi avete spiegato?

Finite le sette vite, l'incantesimo non potrà più essere usato da quel personaggio, per il resto della sua ultima vita. Una volta lanciato l'incantesimo, l'utilizzo di una delle sette vite è solo una questione di un'atto di volontà.



Prima di passare ai saluti finali vi rinnovo l'invito di seguire l'iniziativa del Vecchio Carnevale Blogghereccio e di iscrivervi e di partecipare al progetto, perchè ne sta nascendo qualcosa di bello e molto interessante, in quanto i contributi mensili sono sempre d'ispirazione sia che voi siate dei master sia che voi siate dei giocatori di ruolo.

Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!
LoShAmAnO


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