IL PARADOSSO DEL DRAGO DI SCHROEDINGER

Buonsalve a tutti quanti amici e visitatori di questo piccolo antro digitale, il post di oggi vuole essere un personale contributo al buon Vecchio Carnevale Blogghereggio, ed in particolare al tema di questo mese: il tempo!

Se le tre parole "Vecchio Carnevale Blogghereccio" vi hanno destabilizzato, allora vi rimando subito a questo post, dove ve ne ho parlato.

Torniamo al tema del mese di luglio: il tempo! Il mio personale contributo lo troverete di seguito, mal esposto, mal descritto e mal spiegato... insomma, come al solito, spero che si capisca come tutte le farneticazioni che seguiranno possano avere attinenza con il tempo e come in particolare, il tempo possa essere introdotto in un'avventura di gioco di ruolo, come elemento fondante.



La storia che oggi vorrei raccontarvi tratta di un argomento ludo-scientifico, ed in particolare è relativo al gioco di ruolo quantistico, che se non lo sapete, è una branca della fisica quantistica di recente scoperta. Questo nuovo ramo della grande teoria del tutto tratta di come i concetti di spazio e tempo interferiscano tra di loro all'interno del gioco di ruolo. 

Il paradosso più noto della teoria del gioco di ruolo quantistico è conosciuto con il titolo de "Il drago di Schroedinger". Nel caso non lo sapeste, Schroedinger è stato un grande stregone del passato, di cui però pochi hanno scritto o letto; non stupitevi infatti se non il nome di questo stregone vi risultasse sconosciuto. Il paradosso de "Il drago di Schroedinger" dice che: dato un drago posto in una stanza di un dungeon e dati due gruppi di avventurieri che entrano nel medesimo dungeon in tempi diversi, non è dato di sapere quando e se il drago morirà". Se preferite lo stesso paradosso, in un'altra sua enunciazione dice che, date le medesime condizioni di cui sopra (drago, dungeon, avventurieri), se non si entra nel dungeon non si è in grado di stabilire se il drago sia vivo o morto o se preferite, il drago è sia vivo sia morto".

Potrebbe sembrare un poco astruso come concetto, ma credetemi, è tutta una questione legata al tempo, dato che lo spazio (inteso come luogo) non cambia, stiamo infatti parlando del medesimo dungeon,  l'unica variabile nell'equazione rimane il tempo, il quando succederà un dato evento.

Aiuta come spiegazione?

No?



Provo a fare un esempio, che spero possa essere più calzante. Un esempio che nello specifico riguarda D&D scatola rossa, ma che penso possa essere usato e adattato ad altri giochi di ruolo e/o ad altre ambientazioni, con poco sforzo. L'esempio tratta in particolare di un'avventura che ebbi l'onore di giocare diversi anni orsono in una manifestazione, un fine settimana dedicato al gioco declinato in tante forme, anche quella ruolistica, che organizzammo con alcuni compari del paesello. 

L'avventura ci fu proposta da due amici, due fratelli, Edo e Massi, due bravissimi master (e non lo dico io, ma i diversi riconoscimenti ricevuti alle Ruolimpiadi di Lucca Comics and Games negli anni). L'avventura era una loro invenzione e fu un'esperienza sorprendente, che spero possa spiegare come utilizzare il tempo come protagonista silente di un'avventura per gioco di ruolo, andando così a confutare il paradosso del titolo.

Studiata per sei giocatori e due master così suddivisi: un gruppo di tre giocatori seduti al tavolo con un master e gli altri con l'altro ad un altro tavolo, l'avventura s'intitola "Labirinti e Draghi" (avrete sicuramente colto una certa qual attinenza con il paradosso del titolo, nevvero?)
 
Per evitare di scrivere strafalcioni, più di quanti non abbia già scritto, vado, con il permesso dei due autori, a prelevare a piene mani dal documento dell'avventura che mi hanno gentilmente fatto avere.




I due master si aggiornavano di tanto in tanto reciprocamente in merito allo stato di avanzamento dei due gruppi nell'esplorazione del dungeon per sincronizzare l'arrivo dei due gruppi nella stanza finale, ma ovviamente noi giocatori eravamo allo scuro di tutto. L'arrivo nella stanza finale coincise con il trasferimento di tutti i giocatori intorno al medesimo tavolo. Solo allora capimmo. Il mio gruppo, quello del passato, arrivò tardi e lasciò il tempo all'altro gruppo di preparare una bella imboscata... fummo sconfitti, ma fu una bellissima esperienza! Il tempo alla base di quell'avventura era stato l'elemento fondante e silenzioso, era stato alla base della sorpresa finale e del divertimento associato. L'epifania associata al trasferimento attorno al medesimo tavolo fu qualcosa che ancora oggi ricordo con felicità.

Ora la smetto di blaterare e lascio parlare i due autori a cui mi sono permesso di fare alcune domande. 

  • Chi siete? Presentatevi!
    • Ciao, sono Massimo gioco di ruolo da un pò… ho appena passato i 50 e ho iniziato con la pubblicazione in italiano di D&D scatola rossa… per poi continuare a giocare specialmente in ‘quegli anni’ anche a giochi in francese (AD&D, Deadlands ecc.) dato che allora in italiano usciva poca roba (il contrario di oggi!).
    • Mi chiamo Edoardo, nel mondo dei gdr Edo Custode, sono più prossimo ai 50 che non ai 40 per cui ho già collezionato un buon numero di tiri critici (in ambo i sensi). Gioco di ruolo da quando ho 14 anni, con mio fratello prima, durante ed ora. Ho tre figli e troppe idee per la testa...
  • Gioco di ruolo preferito?
    • (Massi) Deadlands per il fascino dell’ambientazione western/fantasy.
    • (Edo) Il Richiamo di Cthulhu. L'opera Lovcraftiana mi ha sempre attirato e trovo nell ambientazione infinite possibilità. Il sistema percentuale permette un gioco semplice e fluido. Ovviamente sono ancora profondamente legato al D&D primordiale (scatola rossa) e non manco ogni tanto di rispolverare il vecchio schermo...
  • Curriculum GDR?
    • (Edo) Dopo aver praticato l'arte del gdr in due differenti gruppi dalla vita pluriennale, mi sono affacciato alla realtà associativa dei Guardiani del Warp di Fossano. Ad oggi alterno giocate coi miei figli alla divulgazione associativa. Partecipo da un ventennio alle Ruolimpiadi della chermesse lucchese, occasione preziosa di sperimentazione ludica e conseguenti riconoscimenti.
  • Come nasce questa avventura?
    • (Massi) L’avventura Labirinti & Draghi nasce come giocata da presentare alle ‘Ruolimpiadi di Lucca’ e voleva innanzi tutto essere un omaggio a D&D scat.rossa ‘regalo di Natale dal quale…tutto è iniziato’, se non ricordo male poi in quegli anni andava molto di moda presentare alla competizione eventi con ‘regolamenti o gdr autoprodotti’ e quindi voleva anche dimostrare che ci si poteva ancora divertire con il d20 e le classiche schede Elfo, Guerriero, Mago, Halfing ecc. dovendo partecipare a una competizione voleva comunque essere ‘diversa’ dal classico Dungeon ammazza mostri arraffa tesori… l’idea dei due gruppi di avventurieri sfruttava la possibilità di masterare in due e soprattutto di gestire un gruppo di giocatori che per regolamento era numeroso, cosa che spesso limitava un pò i PG (e complicava anche la gestione al DM).
    • (Edo) Labirinti e Draghi  nasce per la competizione di Lucca Comics and Games. Fa parte di una serie di avventure one shot che negli anni abbiamo portato in questa competizione che hanno tutte in comune un elemento chiave, il colpo di scena. In particolare in questa giocata è rappresentato dall' incontro dei due party e dalla loro differente provenienza temporale.
  • Progetti futuri dal punto di vista di questo meraviglioso hobby?
    • (Massi) … giocare, giocare e …giocare!
    • (Edo) Sostenere mio figlio Matteo che si sta facendo le ossa dietro lo schermo (Nota de LoShAmAnO: e di questo avremo modo di parlare prossimamente) e avviare una serie di occasioni di confronto culturale sul gioco di ruolo; proprio a giugno c'è stata la prima data, il ciclo di incontri si chiama "Gdr World Cafè, menti giocanti a confronto". Altre idee continuano ad affiorare e crescere nel cassetto dei desideri... ma diamo tempo al tempo.

Se tutto questo non è stato sufficiente a capire il gioco di ruolo quantistico e l’importanza del tempo per rispondere al paradosso del Drago di Schroedinger, ahimè, non ci rimane che un’unica soluzione, entrare tutti insieme nel dungeon e confutare insieme lo stato del drago. 

Se siete avventurieri abbastanza arditi o sufficientemente folli, allora potete scrivere direttamente a Edo (edodado75-chiocciola-gmail-punto-com), che vi potrà girare l'avventura, che potrete giocare entrando così nel dungeon per scoprire se il drago è vivo o morto.

Sorrise.

La figura al di sotto del cappuccio sorrise. 

Si alzò agilmente nonostante l'età che dimostrava. Fece un profondo inchino ai due illustri ospiti che erano passati a trovarlo. Sussurrò qualcosa in merito a degli spiriti, alla follia e si congedò, non prima però di essersi voltato ancora una volta pronunciando le parole...


...al prossimo incontro!
LoShAmAnO



Commenti

  1. Ma che avventura figa! Scriverò sicuramente a Edoardo per farmela mandare. :)

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    1. Ciao Sikander, non posso che confermare la tua prima impressione. Si tratta davvero di una bellissima avventura, che saprà, sicuramente sorprendere, i giocatori a cui potrai farla giocare.

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