fAbLeS DeLuXe - LiBrO DoDiCeSiMo

La storia che viene raccontata oggi narra di fiabe che sicuramente già conoscete: Biancaneve, il Lupo Cattivo, Pinocchio, Rosaspina, e tante altre. Bill Willingham, l'autore di questa storia che dura da molto molto tempo, accompagnato dall'intrepido amico Mark Buckingham, autore dei disegni, supportato di tanto in tanto da altri amici, si snoda tra i meandri del tempo e dello spazio ed arriva fino a noi in questo bel formato con copertina rigida e con una copertina particolarmente supereroistica; ma di questo ci sarà tempo per parlare.

La storia di oggi è:

f A b L e S   D e L u X e   -   L i B r O   D o D i C e S i M o


Dato che è risaputo che anche l'occhio vuole la sua parte, partiamo con il dire che l'edizione deluxe di fables è molto bella: copertina robusta, grammatura della carta di un certo "spessore", carta lucida, introduzione di Paul Levits (che dovrei conoscere, ma ahimè, devo proprio ammettere la mia ignoranza), disegni di prova di Mark Buckingham e riproduzioni di tavole originali, sono tutti elementi che vanno ad impreziosire questa edizione.

Già che sto parlando della parte visiva, ed il fumetto fa della parte visiva una sua componente principale, mi soffermo un attimo sui disegni. La parte del leone da questo punto di vista la fa, ovviamente, il signor Buckingham, con regale maestria, in quanto disegnatore ufficiale della serie. Troviamo però altri autori: Eric Shanower (Disegni), Richard Friend (Chine), Andrew Pepoy (Chine), Steve Leialoha (Chine), Terry Moore (Disegni), Dan Green (Chine), Rick Leonardi (Disegni), Ron Randall (Chine), P. Graig Russel (Disegni), Ramon Bachs (Disegni) e Adam Hughes (Disegni).

A titolo puramente personale vado a segnalare, tra tutti, i lavori di Terry Moore e Adam Hughes, due piccole perle in un mare di tesori.


Condivido con voi lettori un ragionamento, che sicuramente risulterà banale ed ovvio, ma che ho fatto. Ai più, probabilmente, lascerà indifferenti. Pace. 
Quanto più una serie è di qualità, di successo, importante tanto più disegnatori "esterni" vi partecipano e contribuiscono. Tanto più una serie è influente, tanto più viene richiesto a nuovi autori di esplorarla. Ebbene, leggete quanti disegnatori e autori ci sono scritti qui sopra.

Dimenticavo quasi, ogni capitolo della storia qui raccontata, che raccoglie i singoli numeri di Fables, è preceduto dalla copertina originale del numero singolo. Tali copertine sono meravigliose. 

L'altra componente del fumetto, oltre a quella visiva e grafica è quella della storia, dei dialoghi, delle parole. Anche in questo caso siamo di fronte ad un piccolo grande maestro del racconto: Bill Willingham. La conduzione della storia è soppesata in maniera gentile, ma determinata. I passaggi tra una sottotrama e l'altra sono ben dosati, hanno un buon ritmo, ma non frenetico. 

In questo dodicesimo numero Bill Willingham racconta diverse storie:
  • Quella della scimmia Bufkin, che dai meandri di quello che una volta era l'ufficio direzionale di favolandia si ritrova nella terra dell'impero Pan Oziano e decide di capeggiarne la resistenza contro l'imperatore gnomo... anche se l'ultima vignetta della sottotrama non lascia ben sperare per il proseguio della resistenza.
  • Quella della resistenza dell'Oasi alla pressione del Signore Oscuro, che viene trasformata con una maestria senza eguali in una storia supereroistica.
  • Quella della parabola esistenziale della signorina Spratt che si fa mutare dal Signore Oscuro nella signorina Leigh Douglas.
  • Quella di Rosaspina che sembra essere stata scelta come uno degli araldi della Speranza... molto bello il capitolo quando Rosa Spina viene portata ad incontrare gli altri tre araldi della Speranza.
  • Quella dei cuccioli di Luca e Bianca, che, alla morte del nonno, il Vento del Nord, dovranno partecipare a delle prove per trovarne il sostituto.
La capacità dei grandi autori di raccontare una storia, che mi ha sempre affascinato, è quella di avere il dono di portare avanti la storia principale, di far trapelare informazioni e indizio relativi alla trama generale, anche quando stanno narrando di una sottotrama o di un evento minore. Si tratta di qualcosa che mi affascina sempre quando la mia corteccia celebrale ne prende coscienza. Ovviamente il signor Willingham è annoverato tra questi.

Che dire di altro?

Nulla.

Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!
LoShAmAnO

Commenti