FUMETTO: Corto Maltese 16 - sogno di un mattino di mezzo inverno

Buon salve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'aNtRoDeLLoShAmAnO!
Ho inizio una serie di recensioni fumettose su un personaggio che ha fatto la storia del fumetto in Italia e mi permetto di dire, non solo: il Corto Maltese di Hugo Pratt.
La collezione dei numeri di questo fumetto l'ho terminata almeno dieci anni fa ad un Lucca Comics and Games, ma non ho mai terminato di leggerla. Si tratta, per i più curiosi di voi, dell'edizione edita dalla Lizard Edizioni. Avete presente? Copertina completamente bianca, costola rossa nella sua parte terminale. Immagine di copertina piccola e colorata.
Con l’uscita della nuova avventura di Corto Maltese ad ottobre del 2015 (acquistata dal mio fumettaro di fiducia) mi sono deciso,  finalmente, a rileggere tutte le storie di questo fumetto, ed a condividere con voi qualche commento ed impressione.
Le altre recensioni finora proposte, le potete trovare a qui:
  1. Il Segreto di Tristan Bantam
  2. Appuntamento a Bahia 
  3. Samba con Tiro Fisso
  4. Un'aquila nella giungla 
  5. ... e riparleremo dei gentiluomini di fortuna
  6.  Per colpa di un gabbiamo
  7. Teste e funghi 
  8.  La conga delle banane  
  9.  Vudù per il presidente 
  10. Una ballata del mare salato 
  11.  La laguna dei bei sogni
  12.  Nonni e fiabe
  13. L'angelo della finestra d'oriente
  14. Sotto la bandiera dell'oro
  15. Concerto in O' minore per arpa e nitroglicerina
Parliamo dunque del sedicesimo numero di questa serie: sogno di un mattino di mezzo inverno.


Già dal titolo di questo albo potremmo dire alcune cose. Parlare di un chiaro rimando al poeta di Stradford Upon Avon, del bardo, colui che tutti conosciamo con il nome di Shakespeare direi che è abbastanza ovvio. Ancora più ovvio diventa il legame con una delle più conosciute opere di questo incredibile autore, “Sogno di una notte di mezza estate”, quando all’inizio di questa storia troviamo 
Oberon e Puck. Proprio due personaggi della sopracitata opera. Diciamo che il rimando si fa ancora più forte quando Oberon, comparso improvvisamente tra le rovine di Stonehenge, laddove inizia questa bellissima storia, chiede a Puck, comparso sotto forma di corvo di assumere la sua vera forma. Alla domanda del dispettoso Puck, “MA quale è la mia vera forma?”, Oberon risponde “Credo di averla vista l’ultima volta, circa trecento anni fa, ad halloween a casa di quel tuo amico poeta di Stradford Upon Avon”. Ecco ancora una volta citato Shakespeare. Pratt a questo punto sembrerebbe voler seguire le orme già tracciate dal grande poeta inglese, ma, da autore orgoglioso, non lo fa ed abbandona le citazioni ed i rimandi a Shakespeare per tracciare una sua personale rotta. Rotta che però deve ancora affondare le tracce in un’altra grande tradizione fantastica britannica. La saga di re Artù. Ecco dunque comparire a “Stonehenge, un nome antico nella geografia della magia e delle leggenda”, anche Morgana e Merlino.

Ma perché tutte queste leggendarie creature si sono radunate? Lo spiega Oberon comunicando la presenza di un sommergibile tedesco, nascosto, che sta attendendo il raduno dello stato maggiore alleato nell’antico castello di re Artù a Tintagel. Attesa che ovviamente sfocerà in un attacco. Attacco che porterà una pesante vittoria tedesca e che aprirà le porte delle Britannia ad un invasione. Invasione che si porterà dietro tutto il mondo fantastico teutonico, fatto di Draghi e Nibelunghi, Troll e Nani e di tutto il loro regno fatato.

Mi fermo un attimo perché questa idea, mi rimanda al libro scritto da un grande autore come Neil Gaiman, American Gods, in cui viene ripresa un’idea davvero molto simile.
Già con l’invasione della Britannia da parte dei Sassoni, racconta Oberon, si dovette cedere parte della terra ai norreni.

Merlino è stato svegliato perché servono i suoi saggi consigli. Dato che re Artù fermò l’invasione Sassone, basterà risvegliarlo. Ma la cosa non è possibile. Dovrà dormire ancora per cinque lunghi secoli. Ed allora servirà un nuovo Artù. Questo è il consiglio di Merlino.
Ora sono sicuro che tutti saprete rispondere a questa mia domanda: se vi chiedessi chi sta dormendo poco distante, appoggiato ad uno dei massi di Stonehenge, voi sapreste rispondere?
Ma certo che è Corto Maltese.

E se ora vi domandassi: chi sarà il prescelto da Oberon, Puck, Morgana e Merlino per diventare il nuovo Artù, voi sapreste rispondermi?

Bravissimiiiiii.

“…qualcuno forse c’è… quel marinaio addormentato… che forse sta sognando…”.


Puck, il corvo, lo sveglia, e la vicenda prende inizio. Poco distante sempre a Stonehenge, Corto incontra il maggiore Vortigen, che ha appena tentato il suicidio, e sta morendo lentamente. Vortigen narra la sua storia e di come sua moglie Rowena sia in realtà una spia tedesca. Corto Maltese viene così informato della riunione dello stato maggiore alleato e del sommergibile. La vicenda prende a questo punto un ritmo incalzante tra nebbie che salgono improvvisamente, corvi che danno una mano a fermare una bella quanto letale spia tedesca, piuttosto che rimorchiatori il cui unico equipaggio sono una giovane donna (Morgana) ed un vecchio (Merlino).

Piccola nota su Rowena ed i suoi due fratelli, Hoga ed Hengest. I nomi, i legami di parentele ed anche la vicenda seguono i calchi di una storia sassone raccontata in precedenza da Merlino, storia che portò infine re Artù a cacciare i Sassoni dalla Bretannia, proprio come in questo caso.
Rowena viene condannata a morte e bellissima e fiera affronta il plotone d’esecuzione truccata di tutto punto.

Hugo Pratt ci porta così verso il finale della storia, che non è altro che un tornare al suo inizio. Siamo infatti a Stonehenge, ci sono Oberon, Puck, Morgana e Merlino che tirano le somme di quanto accaduto. Poco lontano, Corto Maltese, dorme beatamente e sogna. Tutto si svolge esattamente come all’inizio, anche le battute di quando Puck, sotto forma di corvo, sveglia Corto, sono esattamente le stesse… ma Corto penserà solo di aver sognato… o forse no.

Storia bellissima, circolare, magica, evocativa, avventurosa, leggendaria, onirica, semplice, complessa… insomma, una storia di Hugo Pratt, una storia di Corto Maltese.

...al prossimo incontro!
LoShAmAnO
 

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