LA CASA DEL GTE'

Buonsalve a te che arrivi in questo sperduto antro digitale,
accomodati dove preferisci.
Emm... no, non in quel posto, sarebbe già occupato da me. Scusa.
Sì quel posto può andare bene.
Fai bene attenzione al fuoco e presta attenzione alle voci degli spiriti che sentirai, alle immagini che vedrai ed a quanto verrà raccontato.
Questo è l' AnTrO DeL LoShAmAnO e qui si raccontano storie. In particolare la storia di oggi rientra nel progetto di quel gran caravanserraglio che è il Carnevale Blogghereggio, con la tematica del Tè ospitata da Cursed Diaries
Ma veniamo a noi. 
Sei pronto? 
Che la storia abbia inizio.


Nella cittadina senza nome, di buon mattino, tutto iniziava a movimentarsi. Gente per strada, vociare, rumore di carri e di animali. A noi interessa in particolare un camino fumante di una casa molto elegante in una delle piazze del centro. Si tratta della conosciutissima "Casa del Gtè". L'insegna in legno riporta una tazza bianca e fumante tenuta in mano da un piccolo goblin sorridente.
Entriamo.
L'ingresso si compone di una porta di legno bianca dalla sinuosa maniglia che una volta che viene aperta conduce l'ospite in un lungo corridoio ben illuminato da candele, sempre nuove ogni mattina, impreziosite da quadri raffiguranti immagini di persone, orchi, elfi, nani radunati in salotti.
Il corridoio, una volta percorso per la sua interezza, su di un tappeto rosso fuoco, porta ad una grande stanza con diversi tavoli rotondi di diverse grandezze addobbati con maioliche di colore blu. Sul fondo della stanza un bel bancone di legno bianco ed una nutrita vetrinetta, addossata al muro, piena di tazzine, bicchieri, bottiglie colorate.
Il locale si completa con una cucina composta da una grande camino e qualche tavolaccio ed un retro adibito a lavaggio stoviglie.


Titolare e gestore del locale, Mastro Krib, un elegante goblin vestito di tutto punto dal caratteristico cappello a cilindro rigorosamente verde. Un vero amante ed intenditore del famoso Gtè, dove la G sta per Green (Verde), laddove il "verde" non è relativo al tè ma al colore della pelle dei suoi produttori. Gira per i tavoli, accoglie i clienti, racconta spesso le tradizioni legate al Gtè, ma non rivela mai il segreto di come viene prodotto. Ama ripetere ai clienti "la vostra soddisfazione è il nostro miglior premio!".

Philip è il goblin raffinato che staziona dietro al bancone, magrolino, elegante come il resto dei suoi colleghi, ma con due baffetti sottili sottili sopra la bocca, che sembrano finti. Sempre pronto a stuzzicare i clienti con una foglia di lauro, di menta, di salvia, una scorza di limone, di arancia o di zucca. Propone varianti di Gtè di propria invenzione, improvvisate sul momento a seconda di quello che salta fuori chiacchierando con il cliente.

Vernon è un goblin alto ed allampanato che gira in continuazione tra i tavoli con in mano una teiera di acqua bollente e nell'altra una piccola paletta in legno. Porta alla cintura diverse borsette ripiene di foglie sminuzzate delle varie tipologie di Gtè, che puntulmente preleva con la palettina e versa nelle tazze dei clienti, rigorosamente fornite di filtro. L'acqua bollente viene versata con somma maestria partendo con la teiera attaccata alla tazza per poi finire con le due molto distanti. Nella procedura Vernon inizia piegato in due come una squadra per poi alzarsi in posizione verticale, sollevando la teiera fino all'altezza del viso. Ama chiamare questo rituale, la fontanella. Non versa mai fuori una goccia d'acqua. Tipicamente silenzioso, lo si sente solo ripetere di tanto in tanto, con accento britannico "Ma certo signore", "Mi scusi", "Sarà fatto mia signora", "Arrivo subito".

Clabber è il più rude tra i goblin a servizio di mastro Krib, lavapiatti di professione, non ama vestire in maniera elegante. Staziona sul retro della Casa del Gtè dove c'è una fontana, di quelle azionate da una pompa idraulica manuale. Con un piede aziona la pompa mentre con le mani lava le tazzine, i filtri, i piattini e le posate. Il tutto viene fatto con una cura maniacale, ma molto professionale. Di carattere scorbutico ama ripetere il motto "mani fredde (perchè le tiene sempre a mollo nell'acqua tutto il giorno) cuore caldo".

Completa il personale Dorothea, la tondeggiante goblin avvolta da un grande grembiule che si occupa di rabboccare il pentolone di acqua bollente e di sfornare piccole delizie di alta pasticceria che accompagnano sempre il servizio del Gtè di qualsiasi tipo.

Prodotto dai Goblin in un luogo tenuto assolutamente segreto il Gtè viene declinato in varie versioni che alla Casa del Gtè possono essere tutte degustate. Qui sotto lo storico menù che viene proposto.



E la storia termina qui.
Piaciuta?
Come sarebbe a dire "in parte"?
Cosa c'azzecca tutta questa storia con il gioco di ruolo?
Sì ripeto sempre le domande che mi vengono fatte, e allora? Mi serve per fare chiarezza prima di dare una risposta di senso compiuto.

La Casa del Gtè usatela un poco come volete, nelle vostre sessioni di gioco di ruolo, ma che devo farvi, la pappa pronta?

A parte gli scherzi: mi sono molto divertito ad immaginare una bevanda che normalmente associo ad un salotto per bene, degustata tra gentiluomini e gentildonne tra una chiacchiera e l'altra, servita da un gruppo di goblin dal tono elegante. Mi sono anche divertito molto a scrivere questo poco probabile menù.

Ah già, quasi dimenticavo, non vi ho parlato della particolare cerimonia del Tè, emm, scusate, del Gtè che si svolge in questo locale. Tale cerimonia viene usate per stipulare patti, alleanze, firme di contratti o faccende di questo genere.
Tipicamente viene servito un Gtè Classico, con due piccoli pugnali a corredo della tazza. Le due lame servono per produrre una leggere fuoriusciuta di sangue dalla punta di un dito, in modo che alcune gocce possano cadere nella propria tazza. Le due vengono poi scambiate tra i due partecipanti alla cerimonia. La casa del Gtè ha pensato anche a coloro che hanno alcune remore per una procedura che potrebbe essere ritenuta cruenta. Si veda il Ginger nel menù qua sopra.

Ora è davvero tutto e non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!


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