BABELE, UNA BIBLIOTECA PER IL GIOCO DI RUOLO

"Buonsalve a te, amico e visitatore di questo piccolo antro digitale in cui vengono raccontate delle storie. Che tu sia l benvenuto. Accomodati pure lì, vicino al fuoco. Mettiti comodo e goditi l'atmosfera. Ti devo avvisare solo di una cosa: la storia di oggi si va ad inserire nel grande progetto di quel gran caravanserraglio che è il Vecchio Carnevale Blogghereccio (un progetto che trovo semplicemente, interessantissimo). Il tema di questo mese è quello delle Biblioteche e lo ospita la Gilda dei Ruolatori"

"Ora però facciamo silenzio. La storia di oggi sta per iniziare e la racconterà un signor spirito, un signor personaggio, un grande narratore del passato, tale Luis Borges!"

Il Borges di Alberto Breccia in Perramus

"Maestro Borges, è un vero piacere. Sono pronto eccome e penso sia pronto anche il nostro visitatore. Ti prego, inizia il tuo racconto!"

"Bene miei cari ascoltatori, la nostra storia inizia nel 1941, no aspettate, nel 1941 l'ho pubblicato... era il 1940 quando lo scrissi... però era ben prima quando la visitai... forse era il 1938 o il 1939. Visitai la Biblioteca, così la chiamavano coloro che ci vivevano e che incontrai in quegli anni, e ne scrissi un racconto l'anno dopo che fu pubblicato con il titolo di La Biblioteca di Babele nel 1941. Molti pensano che il mio sia stato un racconto di pura immaginazione, oggi qualcuno azzarderebbe il termine fantasy per definirlo; pochi sanno che si tratta invece di un racconto di un viaggio che feci davvero, di un luogo reale."

"Nel mio racconto si descrive un allucinante universo che essenzialmente è una biblioteca spazialmente infinita composta di sale esagonali, in cui 4 pareti sono occupate da 5 scaffali. In ogni scaffale ci sono 32 libri da 410 pagine ciascuno. Ogni pagina ha 40 righe da 80 simboli, che sono 22 lettere dell'alfabeto più lo spazio, il punto e la virgola. In definitiva la biblioteca raccoglie disordinatamente tutti i possibili libri di 410 pagine in cui si susseguono le sequenze dei 25 caratteri senza ordine, in tutte le possibili combinazioni.

A volte gli uomini sono riusciti a trovare espressioni sintatticamente corrette quali:
  • oh tempo le tue piramidi!
  • tuono pettinato
  • il crampo di gesso
ma fino a quel momento, prive di senso. Poiché i caratteri possono, per casualità, comporre a volte frasi di senso compiuto di lunghezza variabile, nella labirintica Biblioteca di Babele continuano a muoversi ed affannarsi gli uomini in cerca del Libro che contiene la Verità. - Citazione da Wikipedia"



"Quello che sto per raccontare, forse potrebbe essere usato come spunto per un ambientazione di un gioco di ruolo... bè? che c'è da fare quella faccia? Non lo si sapeva che sono un amante dei giochi di ruolo? Non esistevano ancora ai miei tempi i giochi di ruolo? Sarebbe questa la motivazione che vi porta a dubitare che io sia un appassionato di giochi di ruolo? Sciocchi! La vostra motivazione si basa su di una banale concezione lineare e monodirezionale della variabile universale tempo. Ma non voglio parlare di questo ora. Ora ascoltatemi bene. Nel racconto non potei però raccontare tutto ciò che vidi, per motivi si spazio e di sicurezza personale. Ma ora che sono passato all'altro mondo molte cose sono venute meno."

"In quella particolare biblioteca ci sono delle comunità di uomini e donne, di cui non ho potuto parlare nel libro. Si sono raggruppati intorno a qualche figura carismatica quanto piuttosto intorno ad un libro che riporta quella che loro chiamano la Verità, magari una frase di senso quasi compiuto che può risultare criptica. In alcuni casi si sono raggruppati per semplice convenienza e per sopravvivenza. In alcuni casi si sono raggruppati perchè come è sempre successo nella storia dell'uomo, l'unione fa la forza e la forza serve per poter attaccare altri insediamenti."

"I Verdal. Sono stati il primo gruppo di persone che ho incontrato. Si fanno chiamare così dal titolo del libro nel quale compare la seguente frase: uniti i cardini battenti del mondo. I Verdal abitano una sezione della Biblioteca che hanno chiamato Cardine (la cui origine è facilmente intuibile vista la frase del libro della loro sezione). Sono un popolo pacifico che vive filosofeggiando in merito alla loro frase sacra che considerano un primo pezzo per la scoperta della Verità. Sono una comunità pacifica e democratica. Occupano un'area di circa 800 esagoni. Sono accoglienti con gli stranieri e rifiutano la violenza."

"Furono i Verdal a parlarmi della seconda comunità di cui venni a conoscenza, ma che non incontrai. Si trattava dei Tolai. Persone che non erano solite indossare vestiti e che adottavano la pratica di dipingersi il corpo con segni e scritte tratte dai libri della loro parte della Biblioteca, parte che loro chiamavano il Tratto. Il tratto era un territorio davvero molto esteso, comprendeva moltissimi esagoni, su più livelli. Si parla di circa 5000 esagoni. I confini del Tratto erano difesi da possenti mura realizzate con pile e pile di libri prelevati dagli scaffali. Le loro difese si erano rese necessarie perchè il Tratto confinava con la sezione conosciuta come la Tomba. Sezione dei Kradan, violenti ed aggressivi. Il loro unico scopo, accumulare nella Tomba più libri possibili, li portava a continue invasioni ed alla convinzione che così facendo avrebbero trovato la loro Verità."

"Sia i Tolai sia i Kradan erano in possesso di un libro con una frase di senso compiuto, ma non seppi mai quale."

"Nel mio peregrinare per le terre della Biblioteca ho poi incontrato uno strano individuo. Mi sembrò di incontrare l'uomo più vecchio che io abbia mai incontrato. Capelli lunghi ed assolutamente non curati, barba incolta, entrambi lunghissimi. Legati con lunghi tratti di barba o di capelli portava indosso dei libri. Sospetto che contenessero delle frasi si senso compiuto. Lui non me lo disse. Lo intuii io. Disse di chiamarsi Aman e che erano nato in un esagono remoto di quell'universo che era la biblioteca, in un insieme di esagoni chiamati Pannel. Presso il Pannel era normale rimuovere tutti i libri dagli scaffali (cosa che in altre comunità era ritenuto un sacrilegio), al fine di aumentare l'entropia, forza base dell'universo che avrebbe condotto la comunità di Pannel a trovare la Veritià. Disse che era in viaggio da tutta la vita. Un nomade, un errante. Mi raccontò di aver abbandonato il Pannel per amore e di essere stato un grande cavaliere in passato. Ma di lui vi racconterò un'altra volta. Vi ho parlato dell'incontro con lui più che altro per introdurre alcune delle creature più terribili di cui io abbia mai sentito parlare."

Il custode (ispitato senza neanche troppe cerimonie al Destino del fumetto Sandman di Neil Gaiman)

Forse l'uso del termine al singolare è qualcosa che potrebbe trarre in inganno, anche se nessuno, da quello che mi è stato riferito, è mai riuscito a scoprire se si tratta di più entità o della stessa con capacità di dislocazione temporale e spaziale. A parte questo particolare che potrebbe aumentare l'aura di mistero, il custode è un essere che si presenta come ammantato di nero, accompagnato dal rumore di catene. Tiene un grande libro in mano, un tomo dall'aria vetusta e pesante, a cui è incatenato. Si muove nella biblioteca come se questa non avesse pareti, pavimenti o soffitti. Li attraversa come non esistessero. Compare in un luogo pochi istanti prima che qualche evento abbia luogo. Comparve prima della Grande Onda, la grande invasione dei Kradan, la più grande di cui si abbia memoria. Comparve poco prima della scoperta di un libro in cui le parole "il Destino cambierà il mondo", evento avvenuto pochi giorni orsono, da cui nascerà una nuova comunità. Qualcuno ha provato ad assalirlo per procurarsi il suo libro: molto semplicemente è sparito nel suo mantello e nessuno lo ha più visto. Si narrano leggende sul libro che porta incatenato a sè. Nessuno lo ha mai sentito parlare. Nessuno lo ha mai visto in volto. 

I mangiapolvere

I mangiapolvere sono creature simili ai nostri ragni. Sono attratti come recita il loro nome, dalla polvere, odiano le comunità che sono nate nel labirinto in quanto tolgono la polvere dagli scaffali e dai libri. Attaccano a vista non appena hanno il sentore di un assembramento di uomini. Si muovono in piccole comunità di una decina di individui. Sono grandi quanto un cane di taglia media.
Fino ad oggi mi è capitato solo una volta di vedere da lontano un attacco da parte di un gruppo di mangiapolvere, erano circa trenta, e le guardie presso le mura del Cardine, faticarono non poco per respingerli.

I finti

Nella comunità del Cardine, di cui sono stato ospite, non ne sono mai stati trovati, ma diversi visitatori, di altre comunità, hanno narrato l'esistenza dei Finti. Si tratta all'apparenza di libri normali, che però rivelano un inquietante segreto. Appena vengono toccati, compaiono sulla copertina una bocca e dei denti aguzzi, una lingua appiccicosa saetta verso l'incauta mano, ed il gioco è fatto. A prima vista, fino a che la mano non viene posata su di essi, sono indistinguibili da un libro vero.





Alcune note personali:
quando sento parlare di biblioteche mi viene sempre in mente la suggestiva Biblioteca di Babele di Borges. Ho provato sopra a dare alcuni spunti per poter trasformare quell'universo che sembra essere la biblioteca, in un'ambientazione per un gioco di ruolo. La classica forma esagonale delle stanze non poteva non richiamare alla mia mente la mappa esagonale del Granducato di Karameikos con cui sono stato introdotto al mondo del gioco di ruolo. Volutamente non scendo nei particolari, ma questo lavoro vuole solo essere una prima bozza, vuole solo essere di ispirazione per la creazione di un'ambientazione per il vostro gioco di ruolo preferito, un'ambientazione per poter giocare in un mondo surreale come quello della Biblioteca di Babele di Borges.




Alcune indicazioni per creare la propria versione o le proprie sezioni della Biblioteca:

Creazione di nuove comunità.
Per la creazione di nuove comunità bisogna tenere a mente che:
Comunità che occupano da 50 a 199 esagoni della biblioteca e la rivendicano come loro territorio sono paragonabili a villaggi del mondo reale.
Comunità che occupano da 200 a 1000 esagoni della biblioteca e la rivendicano come loro territorio sono paragonabili a cittadine del mondo reale.
Comunità che occupano oltre i 1000 sono città / metropoli.

Ogni comunità deve avere uno o più libri attorno a cui crescere.

Creazione di PNG
Ogni PNG deve avere a che fare con uno o più libri, questo deve essere il tratto che lo contraddistingue.

Creazione mostri
Ogni mostro deve avere un tratto distintivo che lo leghi in qualche modo con l'ambientazione della biblioteca o con i libri in generale

Mappa
Basta prendere una mappa ad esagoni classica, per ogni livello della Biblioteca che si vuole andare a dettagliare ed iniziare definire i confini della vostra prima comunità.

Magari da questa prima bozza riuscirò a sviluppare una vera ambientazione, o magari nel grande mondo della Rete qualcuno lo ha già fatto.





Lo spirito di Borges svanì improvvisamente. Forse avrebbe avuto ancora molte cose da raccontare, forse no. Al momento non lo sapremo.

Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!
LoShAmAnO


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