GIOCARE DI RUOLO AL TEMPO DELLA QUARANTE(I)NA

Buonsalve a tutti quanti,
ben ritrovati in questo antro digitale. Se siete qui per caso, allora, benvenuti. Se siete assidui frequentatori di questa caverna allora bentrovati. Su questo blog cerco di raccontare delle storie, a volte sono racconti di storie che ho letto (sia sotto forma di fumetto, sia sotto forma di libro), a volte sono racconti di storie giocate e via di questo passo. La mia presenza su questo blog si è fatta con il tempo sempre più rara, ma la voglia di condividere storie quella è rimasta intatta. La presenza su questo blog è vincolata dal tempo reale che, ahimè, si è fatto sempre più tiranno (ma questa, vi prego, non prendetela come una scusa, ma come una constatazione); mentre il desiderio di leggere storie, di giocare storie, quello appartiene ad una dimensione onirica, fantastica, dominata da spiriti erranti che nulla ha a che vedere con questo mondo e con il suo incedere.

Questa premessa era dovuta per potervi spiegare come la quarantena (intesa come il raggiungimento ed il superameno dei quarantanni, non necessariamente il periodo legato alla pandemia in corso), e tutto quello che ne consegue, non abbiano intaccato minimamente il desiderio di storie. Anzi paradossalmente lo hanno alimentato, grazie al raggiungimento di una consapevolezza maggiore di cosa piace nella vita, grazie ad una maggiore capacità di focalizzarsi e grazie ad una nuova maturità personale.

E vengo così a parlarvi del motivo di questo post.

Il fuoco era acceso proprio nel mezzo della caverna. Tutti erano seduti e la figura incappucciata si sedette. Strane ombre venivano proiettate dal fuoco sulle pareti della grotta, laddove simboli e parole erano stati dipinti. La figura incappucciata iniziò a cantilenare un'invocazione e poi iniziò a parlare.

In questo tempi bui, ho riscoperto, ancora una volta come il gioco di ruolo sia sempre di più un bellissimo strumento per raccontare storie. Come ho già detto più di una volta, e mi scuso se mi ripeterò, molti hanni fa, abbiamo introdotto con un gruppo di amici il gioco di ruolo via blob (da qui in avanti GDR PBB - Gioco di Ruolo Played By Blog).

Prima di raccontarvene le modalità e le sue evoluzioni, lasciatemi raccontare delle sue origini.


Sono un giocatore di ruolo dall'estate della terza media, un'estate mitica degli anni 80, quando con un gruppo di amici scoprimmo Dungeon and Dragons scatola rossa. Giocammo tutta l'estate. Da allora non ho più smesso, con alterne vicende, periodi più o meno intensi, ma non ho più smesso.
In uno dei periodi di magra, desideroso di incontrare delle persone per giocare, ma consapevole che il tempo per farlo era sempre meno (esperienza comune a molti con l'avanzare dell'età), mi ricordai di aver letto da qualche parte di Gary Gygax che giocava per corrispondenza a D&D. Mi domandai se per caso ci fosse stata un'evoluzione di quel mondo di giocare grazie alla tecnologia, portando il gioco per corrispondenza ad essere giocato via e-mail.

Fu così che scoprii il gioco di ruolo via e-mail (GDR PBM - Gioco Di Ruolo Played By Mail).
Correva l'anno 2008 (e continua tutt'ora la mia partecipazione al gruppo di gioco - ammetto che fino ad oggi è la campagna più lunga a cui abbia mai preso parte).
Per alcuni anni mi sono fatto bastare il gioco via mail, laddove il master manda una mail a tutti quanti per descrivere una certa situazione, ne più ne meno di come farebbe intorno ad un tavolo normale di gioco, ed i giocatori rispondo per descrivere la reazione del loro personaggio a quella determinata situazione e così via. Tutti leggono le mail, così come tutti, in una sessione intorno al tavolo, ascoltano quello che dicono gli altri giocatori.
Il gioco aveva alcune pecche: la lentezza dell'evoluzione delle vicende, la latitanza di alcuni giocatori nel rispondere alle mail, insomma, alcune pecche ci sono, ma nulla di insormontabile, credetemi.
Mi mancava però un gruppo di gioco con gli amici di sempre. Intendiamoci, di tanto in tanto si riusciva ad organizzare una sessione di gioco, magari due o tre, ma poi non si riusciva a darvi continuità. Serviva uno strumento per poter dare quella continuità tra le sessioni intorno al tavolo. Trasposi dunque la mia esperienza di gioco via mail nel gioco su un blog. Pensai al blog in quanto sarebbe rimasta traccia di tutta la storia e sarebbe stata condivisa non solo con i giocatori stessi, ma anche con possibili lettori.
Ed allora?


Allora nel novembre del 2012 nacque il blog di GDR PBB dedicato a D&D.

Iniziammo con due amici a giocari. Un master e due PG. Il gioco soffriva e soffre della stessa lentezza di cui soffre il gioco via mail, ma essendo attivo ancora oggi, essendo arrivato a sette giocatori, ed essendo ancora vivo e vegeto, direi che ha raggiunto lo scopo che si era prefissato.

Come si gioca via blog?
Credetemi se vi dico che è più semplice a farsi che a dirsi.
Ogni giocatore ha accesso al blog di gioco come autore, il Dungeon Master racconta in un post la scena che i giocatori si trovano davanti ed i giocatori rispondono con altrettanti post che possono descrivere la risposta del proprio personaggio ad una determinata situazione, piuttosto che un'interazione sociale con gli altri personaggi per prendere delle decisioni, etc. Nè più nè meno di come si farebbe intorno al tavolo. Il Dungeon Master riprenderà poi i post dei giocatori per preparare un nuovo post ed avanti così.

Alcune note tecniche:
  • occorre stabilire una convenzione in merito ai titoli dei vari post, altrimenti si rischia di fare molta confusione. Nel nostro caso la convenzione è ancora una volta mutuata dal gioco via mail. Il titolo di ogni post si compone nel seguente modo "TITOLO AVVENTURA - DATA IN TERMINI DI GIOCO - NOME DEL PERSONAGGIO"
  • di norma tutti i post devono essere interpretativi. Nel nostro blog usiamo l'espressione GDR, devono essere interpretativi. Mi spiegno meglio. Ogni post deve riportare il punto di vista del personaggio, azioni, pensieri, sensazioni, etc.
  • qualora si volesse inserire una parte esplicativa, come se fosse il giocatore che deve spiegare qualcosa per chiarire qualche punto o per domandare al Dungeon Master qualche cosa di non chiaro si usa anticipare suddetta parte all'interno del post dalla scritta NON GDR.
Finite le note tecniche?
Finite le note tecniche!

Il gioco via blog, pur essendo molto lento (a tal proposito mi sento di raccomandare coloro che vorranno provare ad iniziare un'esperienza del genere, di non creare avventure troppo lunghe o complicate, altrimenti c'è il rischio di perdersi) offre anche la possibilità di raccontare la parte interiore dei personaggi, pensieri, sensazioni, sentimenti, etc. Cosa che normalmente intorno al tavolo sono demandati alla capacità attoriale del giocatore.


Chiudo con alcune note che vogliono essere un consiglio per coloro che vorranno provare a giocare come DM un gioco di ruolo via blog:
  • Cercate di creare una trama semplice ed il più lineare possibile, con alcuni intrecci e/o deviazioni (che confessiamolo, rendono la storia più piacevole), ma senza esagerare. Il rischio che si corre è quello dovuto al protarsi del gioco nel tempo, figlio della lentezza cronica che affligge questo modo di giocare, come ho già ricordato prima; si rischia di rendere inconprensibile la storia dopo poco. I giocatori rischiano di non avere più chiaro il perchè stanno facendo quello che fanno.
  • Bisogna cercare di assicurarsi che l'obbiettivo della storia sia molto chiaro a tutti  i giocatori. Per mettere in pratica questo consiglio si può leggere il punto 1 ed in aggiunta si può cercare di ricordare spesso ai giocatori tale obbietivo (facendo comparire il cattivo di turno, o dei suoi sottoposti, facendo incontrare un Personaggio Non Giocante - PNG - anche lui coinvolto con l'obbiettivo dei giocatori, etc. Le tecniche per mettere in pratica questo consiglio sono molte).
  • Provare a darsi una cadenza regolare, come DM per la creazione di un nuovo posto. Questo stimola i giocatori a fare altrettando, dona regolarità all'avanzamento della storia e tiene viva l'attenzione dei giocatori.
  • La creazione di un PG manovrato dal DM può essere utilizzato come uno strumento che può essere utilizzato per mandarea avanti l'azione della storia in periodi in cui i giocatori faticano a scrivere (avendo la consapevolezza che indubbiamente si aggiunge lavoro per il DM stesso).
  • Avere tanta pazienza e poca fretta.

Ora che vi ho annoiato con la parte riguardante il blog di D&D ed in genereale sul GDPR PBB, vi racconto ancora l'ultima follia.


Dopo quello dedicato a D&D sono nati altri due blog, uno dedicato al gioco di ruolo di Symbaroum, ed uno dedicato al gioco di ruolo di Numenera.

Blog GDR PBB Symbaroum - Storie dal Davokar
Blog GDR PBB Numenera - Storie dal Nono Mondo

Cito questi due nuovi blog sia perchè se qualcuno volesse unirsi a giocare e raccontare storie insieme in quei due mondi strepitosi, è più che ben accetto (Qualora foste interessanti scrivete una bella mail a arkan(punto)shamano(chiocciola)gmail(punto)com e fatemi sapere); sia perchè hanno entrambi una particolarità.

Sono blog che al momento prevedono un solo giocatore, il sottoscritto.

Gioco da solo.

Per entrambi i blog ho preparato tre personaggi differenti (sul blog di numenera ne sto ultimando la creazione) e li interpreto tutti io. Avete capito bene la follia. Interpreto tutti i ruoli, compreso quell del Master. Sì lo so, un delirio penserete, ed in parte avete ragione. Ma anche un'esperienza interessante. La lentezza insita in questo modo di giocare e la lentezza con cui riesco a stare dietro a tutto quanto, fanno si che ogni volta che devo andare a scrivere un post su uno di questi due blog per prima cosa mi leggo la scheda del personaggio che devo andare ad interpretare, poi leggo alcuni post precedenti per rinfrescarmi la memoria su cosa stia succedendo all'interno della storia e poi scrivo.


Vi invito ad andare a curiosare sui tre blog che per comodità riporto qui di seguito:
D&D
SYMBAROUM
NUMENERA

Mi farebbe molto piacere sapere come la pensate a tal proposito (saranno molto apprezzate le critiche costruttive, i suggerimenti per poter migliorare l'esperienza di gioco, etc.)

Sorrise.

La figura al di sotto del cappuccio sorrise. Si alzò agilmente nonostante l'età che dimostrava. Sussurrò qualcosa in merito a degli spiriti della follia e si congedò, non prima però di essersi voltato ancora una volta pronunciando le parole...

...al prossimo incontro!
LoShAmAnO

Commenti

  1. Articolo interessante! Non avevo mai riflettuto sul banale collegamento fra la passione per i giochi di ruolo e il gusto nel raccontare storie.
    Il fatto di giocare da solo, invece, non lo definirei follia, quanto più voglia di sognare! Anch'io ci ho provato qualche volta (seppure con risultati poco soddisfacenti). Non ti chiedo di unirmi, sebbene Symbaroum mi interesserebbe, perché vedo che hai cominciato già da un po'. Tra l'altro, conoscendomi, tenderei a dedicarci più tempo di quello che ho (che è poco).
    In questo momento sto cercando di giocare così come descrivi tu (ma in maniera più sintetica) tramite chat, e non è male. Anzi, ottimi i consigli che hai elencato, li terrò presenti.
    Un saluto shamano!

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    Risposte
    1. Ciao Sikander, mi fa molto piacere leggerti e grazie per essere passato a trovarmi in questo antro digitale.
      Qualora per Symbaroum cambiassi idea e volessi creare un personaggio il modo per entrare nella partita lo si trova. Lo si trova sempre. Nel caso fammi sapere.
      Non ho mai provato a giocare via chat. Mi hai stuzzicato la curiosità!
      In merito alla questione del gioco di ruolo associato al racconto delle storie, condivido con te ancora un pensiero: quando ero molto più giovane apprezzavo l'aspetto più combattivo, il far crescere in potenza il mio mago, il prendere oggetti magici sempre più potenti etc. Credo che si chiami Powerplay in gergo tecnico (se ho sbagliato qualcuno mi correggerà), ora che ormai l'orologio della vita ha scoccato diversi rintocchi, mi sono accorto che l'aspetto che mi interessa maggiormente è il poter interpretare il personaggio ed insieme agli altri partecipanti alla campagna il poter raccontare una storia tutti insieme.
      Con il passare degli anni c'è proprio stato un cambiamento naturale e per nulla forzato, che ora, guardandomi indietro è lampante.
      Grazie ancora Sikander...

      ...al prossimo incontro!
      LoShAmanO

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