FUMETTO: Corto Maltese 07 - Teste e funghi

uon salve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'aNtRoDeLLoShAmAnO!
Ho inizio una serie di recensioni fumettose su un personaggio che ha fatto la storia del fumetto in Italia e mi permetto di dire, non solo: il Corto Maltese di Hugo Pratt.
La collezione dei numeri di questo fumetto l'ho terminata almeno dieci anni fa ad un Lucca Comics and Games, ma non ho mai terminato di leggerla. Si tratta, per i più curiosi di voi, dell'edizione edita dalla Lizard Edizioni. Avete presente? Copertina completamente bianca, costola rossa nella sua parte terminale. Immagine di copertina piccola e colorata.
Con l’uscita della nuova avventura di Corto Maltese ad ottobre del 2015 (acquistata dal mio fumettaro di fiducia) mi sono deciso,  finalmente, a rileggere tutte le storie di questo fumetto, ed a condividere con voi qualche commento ed impressione.
Le altre recensioni finora proposte, le potete trovare a qui:
  1. Il Segreto di Tristan Bantam
  2. Appuntamento a Bahia 
  3. Samba con Tiro Fisso
  4. Un'aquila nella giungla 
  5. ... e riparleremo dei gentiluomini di fortuna
  6.  Per colpa di un gabbiamo

Parliamo dunque del settimo numero di questa serie: Teste e funghi.




Hugo Pratt ci presenta ancora una storia in cui la magia ha il sopravvento su scienza e razionalità. La magia assume forme diverse in questa nuova avventura. Prende la forma di funghi ritenuti magici, la forma di una storia raccontata, la forma di una storia sognata, la forma ed il fascino della leggenda dell’Eldorado. Siamo a Maracaibo in Venezuela. Levi Colombia chiede una consulenza scientifica al professor Steiner, e nel farlo racconta la storia tratta da un diario che è stato di Eliah Corbett, esploratore inglese alla ricerca dell’Eldorado. Nella storia si fa riferimento a dei funghi magici che avrebbero il potere di riportare indietro nel tempo. I funghi sono nelle mani di Levi Colombia proprio come il diario di viaggio di Corbett. Steiner pensa di usarli con Corto Maltese. Per fargli passare l’amnesia che lo ha colto dopo l’avventura precedente. Con la scusa di ingaggiare Corto per ripercorrere le orme di Corbett, gli viene servito anche un risotto, preparato dallo stesso Steiner… guarda caso, un risotto ai funghi.


La storia prosegue come se i nostri fossero partiti come da accordi con Levi Colombia, ma scopriremo solo al termine che l’incontro con Pierre La Reine, l’arrivo al villaggio Nanay, l’incontro con Aparia, l’indigeno metà bianco metà Jivaro, il suo tradimento, l’astuzia di Pierre La Reine, la morte di Corto, non sono altro che un sogno di Steiner. Il professore, sotto l’effetto della magia della storia raccontata da Levi Colombia si risveglia e trova un Corto che ha recuperato la memoria, anche se non ricorda cosa è successo durante l’avventura del numero precedente. Dunque la magia dei funghi ha davvero funzionato.
Per dare poi conferma al fatto che le storie, le leggende ed i sogni sono tutte accomunate da un particolare che le lega alla realtà, alla vita vera, ecco che un Corto recuperato ed uno Steiner ancora un poco confuso fanno visita a Levi Colombia e qui trovano una testa rimpicciolita, particolarità della cultura Jivaro, che però non appartiene ad un indigeno, ma ad un uomo bianco. Che sia la testa di Pierre La Reine? Di quello vero, che accompagnò Corbett nella sua ricerca? Corto la compra, per darle sepoltura nella chiesa locale… nonostante Pierre La Reine fosse riconosciuto come un anarchico…
E poi vi segnalo ancora la conclusione della storia… che personalmente ho trovato come una nuova particolarità che ulteriormente caratterizza questo personaggio. Alla domanda del professor Steiner a Corto Maltese se lui davvero creda a questa leggenda dell’Eldorado, visto che alla fine è stata rifiutata la richiesta di Levi Colombia di seguire le indicazioni del diario di Corbett per trovaro; Corto risponde grosso modo così: “Steiner… Steiner… dovresti conoscermi… certo che ci credo…ed un giorno andremo a cercarlo senza soci… solo noi due…
Cinismo, voglia di avventura e fede… fede che in ogni leggenda ci sia qualcosa di vero.

 Ed ora, come sempre, vi saluto...


...al prossimo incontro!
LoShAmAnO

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