DAL KRIEGSSPIEL AD ADVANCED D&D – TERZA PUNTATA

Il sole è ormai alto ed entra con lame di luce all'interno di questa grotta serie di grotte naturali che conosciamo come l'antro dello shamano. Io sono lo shamano, sono il custode delle storie; ed approposito di storie, questa mattina ho ripreso in mano la storia che narra del viaggio dal Kriegsspiel fino ad Advanced D&D. Ho ripreso in mano questa storia e ve ne narrerò un altro pezzetto.
Siete pronti?
Partiamo!

Allora se non erro, gli spiriti ci avevano condotti lungo la storia, fino all’anno 1780. Vero?

Piccola nota: in grassetto vengono riportate citazioni dal saggio di Andrea Giovannucci

In quell’anno Johann Christian Ludwig Helwig, funzionario alla corte del duca di Brunswick, insegnante di matematica e scienze naturali presso l'accademia militare di Braunschweig, ebbe l'idea di trasporre su un tavoliere le condizioni di un campo di battaglia utilizzando 1666 caselle di diverso colore per rappresentare i diversi tipi di terreno; su queste si spostavano pezzi rappresentanti un esercito, i quali a loro volta muovevano di un determinato numero di caselle a seconda della mobilità della truppa in questione. Il gioco ebbe un discreto successo all'epoca, tanto da ispirare altre versioni del gioco, di cui ne ricordiamo una che introduceva, al posto delle caselle di diverso colore, una mappa di gioco che riproduceva territori realmente esistenti (in particolare una zona ai confini tra la Francia e il Belgio).
Nel 1811 il barone von Reisswitz, consigliere di guerra presso la corte prussiana a Breslavia, sostituisce al tavoliere composto da caselle una cassetta riempita di sabbia, in modo da creare un primo modello tridimensionale su cui poter disputare delle battaglie simulate e allo stesso tempo stabilisce una scala precisa (1:2373 il che corrispondeva sulla mappa di gioco a 3 cm = 100 passi, ovvero circa 741 m). L'inserimento del riferimento spaziale (la scala) fornirà la possibilità a von Reisswitz di aggiungere la componente temporale all'interno del gioco; conoscendo la scala è infatti possibile, ad esempio, determinare il tempo di percorrenza di una truppa per un dato spazio. 

Il gioco di von Reisswitz, Kriegsspiel (eccolo finalmente!!!) , si diffonde rapidamente e capillarmente a partire dalle accademie militari prussiane.
Negli anni seguenti il gioco veniva inserito nelle accademie militari con fini didattici per i giovani ufficiali, le partite si svolgevano facendo sistemare i due allievi ognuno in una stanza, separate tra loro da una terza, nella quale prendeva posto l'istruttore.
Al centro di ogni stanza veniva dispiegata su un tavolo la mappa di gioco, successivamente l'istruttore indicava ad ogni giocatore quali obiettivi strategici bisognasse raggiungere. Solo quest'ultimo conosceva l'esatta ubicazione dei due schieramenti e i loro obiettivi. 

A questo punto aveva inizio il gioco vero e proprio, gli apprendisti muovevano a turno le proprie forze e quando un pezzo di un giocatore diventava visibile a distanza, l'istruttore lo piazzava sulla mappa dell'altro contendente, simulando con precisione la possibilità di avvistamento del nemico su un autentico campo di battaglia. Quando le truppe degli opposti schieramenti giungevano a distanza di tiro, l'istruttore decideva le entità delle perdite e le conseguenze tattiche degli scontri.
Quanto appena letto, personalmente, mi affascina in maniera insolita, come già dicevo, in maniera magica! Non trovate affascinante questa modalità di gioco?
Un' innovazione notevole del Kriegsspiel di von Reisswitz fu l'inserimento del dado all'interno del gioco: le mosse, le scelte dei giocatori non erano più le sole ad influenzare l'andamento del gioco, come nei giochi tattici più simbolici, ma entrava in gioco il caso . I dadi rappresentavano la presenza dell'imponderabile, della fortuna, di tutte quelle variabili che da Napoleone a Clausewitz, tutti gli strateghi sostenevano esistere all'interno dei conflitti bellici.
Il Kriegsspiel prussiano, viste le sue caratteristiche didattiche e la sua struttura, non era esattamente divertente da giocare, ma piuttosto noioso e macchinoso. In un certo senso a questo punto la storia dei wargames si biforca, da una parte la scuola del Kriegsspiel continuerà a elaborare modelli molto realistici con finalità di addestramento bellico e di simulazione di conflitti, costituendo una pratica tuttora utilizzata negli istituti militari. Dall'altra parte uno sviluppo più propriamente ludico dei wargames porterà alla realizzazione di una infinita serie di giochi di simulazione con scopi di intrattenimento.

Ovviamente da qui in avanti seguiremo solo uno degli sviluppi del Krigsspiel, quello prettamente ludico. Prima di proseguire vorrei però sottolineare alcuni aspetti, che verranno analizzati in maggior dettaglio nel seguito e che iniziano a strizzare, in qualche modo, l’occhio a giochi di ruolo come li conosciamo noi oggi. Per prima cosa sottolineiamo la presenza di un arbitro. Una figura super-partes, un vero e proprio conduttore del gioco. I due contendenti non avevano una visione totale della disposizione delle forze in campo, solo questa figura ne era custode. Se mi azzardassi a definire questa figura come un precursore  del Game Master così come la conosciamo oggi, pensate che eccederei nella cosa?
Secondo aspetto che vorrei evidenziare, è la parte aleatoria introdotta con i dadi. In questo caso mi sembra davvero ovvio il legame con i giochi di ruolo di oggi.
Ed infine, ma non meno importante (tant’è vero che sarà proprio su questo aspetto, che nasceranno Dungeons and Dragons e compagni) è la simulazione. I giocatori, in questo momento, sono chiamati a simulare grandi eserciti, con poca possibilità di immedesimazione. Sarà proprio questa commistione di simulazione e necessità di immedesimazione che daranno il via a quanto vedremo prossimamente!!!

Allora?
cosa ne pensate di questa e delle altre parti della storia?
Fatemelo sapere usando la possibilità di inserire commenti ai post. 

Al prossimo incontro!

LoShAmAnO

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