FUMETTO: il commissario Spada 1
Nel fine settimana ho finito di leggere "Il commissario spada numero 01" edito dalla casa editrice Black Velvet. Come al solito prima la recensione viene pubblicata sul blog CHINAUTI (sotto lo pseudonimo di iSmAeLe), e poi ovviamente qui, nell'antro della shamano.
Eccola!
Eccola!
IL COMMISSARIO SPADA 1
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Gonano
Disegni: Gianni De Luca
Con
questo fumetto (che mi è stato prestato da Alberto, grazie Alberto!)
sono successe diverse cose: la prima è che ho conosciuto un autore
italiano, italianissimo, mancato da poco, Gianni De Luca. Maestro del
fumetto dall’arte grafica dinamica e sequenziale in maniera del tutto
particolare (cercate la trilogia shakesperiana “Romeo e Giulietta”,
“Amleto” e “La tempesta” per capire cosa intendo. Credo che in queste
storie la sua particolare arte narrativa raggiunge livelli notevoli.
Provare per crederedate un'occhiata in fondo). La seconda cosa è stata
un’immersione nel mondo degli anni ’70. Si si, avete letto bene (e non
ci sono errori di battitura), c’è proprio scritto anni ’70. Stiamo
parlando di 43 anni fa. Le storie pubblicate su questo, e sui numeri che
seguiranno, sono state pubblicate sul mitico Giornalino, a partire dal
1970. Vi sembrerà folle ed esagerato (ma poco importa), ma con questo
fumetto si respirano davvero le atmosfere di un’Italia che sembra
lontana anni luce da noi (e forse è proprio così), ma di cui tutti noi,
in qualche modo, siamo i figli.
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L'incidente che cambia volto a Spada |
In
un periodo storico in cui andavano per la maggiore i criminali
(Diabolik, Kriminal e Satanik) leggere le storie di un commissario dalla
parte della legge era una bella scelta controcorrente. Atmosfere di
degrado e di rilancio economico al tempo stesso, colori (anche se le
storie sono in bianco nero in questa edizione, perché prese dalla tavole
originali, mentre sul Giornalino erano a colori – una nota a questo
proposito: uno di queste pagine originali in bianco e nero non è più
stata reperita, ed ecco la comparsa della scansione di una pagina a
colori del giornalino, particolare curioso per un’ottima edizione ) che
oggi ci sembrano sfocati, la moda degli abiti diversa, il linguaggio con
cui si esprimono i personaggi, i personaggi stessi: tutto ci appare
come familiare ed estraneo al tempo stesso. Spero di essere riuscito a
rendere l’idea. Le trame delle storie che compongono questo numero,
crescono di spessore con il susseguirsi degli avvenimenti. Rimangono
comunque “ingenue”, e non voglio usare il termine con un’accezione
negativa, tutt’altro; voglio dire che le pagine trasudano, viste oggi,
quarant’anni dopo, di quell’ingenuità con cui oggi tipicamente si guarda
alle storie di quel periodo. Per quanto innovative, nel modo di
esprimersi, nel modo di narrarle, ci risultano ingenue. Ingenue, ma di
una bellezza tutta loro.
Molto
spesso nelle storie di questo numero, il protagonista non è il
commissario, bensì Mario, il figlio (non dimentichiamo che le storie
venivano pubblicate sul Giornalino). Bello vedere le storie ambientate a
Milano, in Sardegna, a Roma, insomma nel nostro Paese. Alcune note e
curiosità che penso siano interessanti da sottolineare: il personaggio
del commissario, a metà del volume, a causa di un incidente stradale
durante un inseguimento (abile trovata), viene sfigurato e cambia volto.
L’autore
Gianluigi Gonano spiega il fatto dicendo che De Luca aveva preso spunto
dal volto di un personaggio di peso della redazione del Giornalino per
disegnare il commissario Spada. La cosa ovviamente dopo un po’ non fu
vista di buon grado dalla redazione e da lì l’invito a trovare un
espediente per cambiare volto al protagonista. Lo stesso Gonano dice che
lui stesso non era a suo agio nel far fare tutto quello che aveva in
testa al commissario sapendo che assomigliava a questo personaggio della
redazione. Ecco perché poi molte di queste prime storie vedono come
protagonista Mario e non Spada. Altra nota di colore: il personaggio di
Sgrigna, l’informatore del commissario ha tanto, tantissimo di quel
meraviglioso personaggio che è Capannelle (interpretato da Carlo
Pisacane) nel film “I soliti ignoti” (assolutamente da vedere!!!).
Carinissima la storia di una pagina soltanto “Un mezzo successo”.
Cosa
dire: un fumetto da leggere. Un disegnatore tutto da scoprire. Un
periodo storico ricco di potenzialità che ha dato alla luce grandi
fumetti e grandi storie. Da leggere.
i S m A e L e
Alcuni esempi dello stile narrativo e grafico di Gianni De Luca
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