FUMETTO - NATHAN NEVER 320: black out

Buonsalve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'antro del LoShAmAnO!
Come state? Siete qui per la prima volta o ci siete già stati? Alcune delle vostre facce non le ho mai viste, ma la cosa qui ha poca importanza. Qui cerchiamo di accogliere tutti allo stesso modo, per cui accomodatevi attorno al fuoco, tra poco gli spiriti inizieranno a raccontare una storia... una storia oscura ed emozionante, una storia del futuro...

NATHAN NEVER 320
Black Out


Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Mario Rossi
Copertina: Sergio Giardo
Lettering: Omar Tuis

Allora? Che ve n'è parso della storia?
Cosa ne penso io?  Ve lo dico subito, ma ricordatevi che me lo avete chiesto voi, ok?
Giusto per non tediarvi troppo, provo a buttare giù alcune note, così tanto per condividere alcune impressioni.

La storia parte da una vicenda tutto sommato normale per un agente speciale, una sparatoria contro un malvivente. Il malvivente per darsela a gambe o per portare a termine il suo piano di ritorno ad una civiltà più vicina ai ritmi della natura attiva una bomba ad impulsi elettromagnetici che esplodendo blocca tutti gli apparati che funzionano per mezzo di un circuito elettronico.
Avete presente cosa vuol dire questo per una città del futuro come la Città Est?


Atmosfere davvero di tensione, anche se a tratti un poco sterotipate. Sorprendente e da un certo punto di vista molto forte una vignetta della tavola di pagina 56, quando vengono crocifissi i robot. Mi ha colpito molto.
L'angoscia creata a fronte del black out e le diverse reazioni sono rese davvero bene.
Per contro poi, in maniera molto saggia, viene fato notare a pagina 58, come alla fine, che con l'oscurità si vedono molto meglio le stelle. Una banale affermazione trita e ritrita, ma che mi ha regalato, proprio dopo scene di tensione, un respiro di pace.


Ho apprezzato molto il protagonismo femminile, ed in particolare di Ekene, che non viene presentata come la tutto fare eroina, ma come una ragazza con i suoi difetti che sta imparando. 

Copertina azzeccata da parte di Giardo, nell'impostazione, nelle posture e nei colori (a parte forse quello scelto per il titolo).
Sul segno di Rossi mi riservo un giudizio altalenante: a tratti convincente ed azzeccato per la tavola (pagina 29 - nell'immagine qui sopra -, pagina 39, pagina 58 - forse la tavola riuscita meglio - la 98 - bella l'inquadratura dell' Agenzia Alfa), in altri punti meno (si veda per esempio il Nathan Never della prima vignetta di pagina 78 - sproporzionato, o con personaggi "inchiodati" nella loro posizione che non riescono a dare l'idea di movimento o vitalità).

Finito!

Per questa  volta basta così.

Vi do appuntamento...

...al prossimo incontro!
LoShAmAnO


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