FANTASTICI QUATTRO 340


Inerte
STORIA: Jonathan Hickman
MATITE: Giuseppe Camuncoli
CHINE: Karl Kesel
COLORI: Paul Mounts
LETTERING: Claudia Sartoretti
TRADUZIONE: Francesco Matteuzzi (Studio Parlapà)

Safari
STORIA: Jonathan Hickman
DISEGNI: Gabriel Hernandez Walta
COLORI: Cris Peter
LETTERING: Claudia Sartoretti
TRADUZIONE: Francesco Matteuzzi (Studio Parlapà)

Due storie in trasferta per il nostro beneamato quartetto e per la scanzonata compagnia di giovani e brillanti menti che è la Fondazione Futuro. Sì, ma in trasferta dove? In Wakanda! Siamo in Africa, nella terra di T’Challa, Pantera Nera. Una terra intrisa di storia (che definire millenaria sarebbe riduttivo), cultura (che definire traboccante di saggezza, sarebbe non apprezzarne a pieno l’enorme portata), e innovazione tecnologica (che definire quasi da fantascienza, anche per un fumetto, sarebbe guardare al passato e non al futuro). Spero di avervi reso l’idea. E come mai i Fantastici quattro sono qui? Dapprima sembra sia per una profonda crisi (che poi in realtà crisi non è) dovuta al fatto che il vibranio, materiale che si trova solo qui e che dà sostentamento al paese, è oggi inerte (il tutto è la conseguenza delle Doomwar…ma questa è un’altra storia). Pantera nera, invece, spiega che il Wakanda non ha nessun problema economico da risolvere. I problemi sono di altra natura. I fantastici quattro lo scoprono durante un banchetto, quando scheletri provenienti direttamente dall’antico Egitto, entrano nell’enorme sala da pranzo per fare una strage, ma vengono sconfitti. Pantera nera prende con sé Reed ed insieme si addentrano nelle profondità del palazzo reale. T’Challa rivela come quello, non fosse il primo attacco, ma l’ennesimo di una serie. Raggiunto il fondo di un enorme pozzo…il loro viaggio non è giunto al termine, è solo all’inizio.


Mentre tutto questo accade i ragazzi della fondazione futuro se ne vanno in giro per la foresta, in un safari. La loro storia è piena di momenti divertenti e spensierati, anche se non mancano azione e suspence. 

Arrivati alle cascate che danno acqua a tre nazioni, il gruppo si imbatte nel clan iena, un gruppo di nomadi che vuole appropriarsi di tutta l’acqua delle cascate. I nostri piccoli amici si occupano brillantemente della situazione e sembra che potrebbero acquistare un nuovo membro. Chissà! Storia davvero piacevole.

La vera storia
STORIA: Paul Cornell
DISEGNI: Horazio Domingues
LETTERING: Claudia Sartoretti
TRADUZIONE: Francesco Matteuzzi (Studio Parlapà)

Una vecchia storia dei Fantastici quattro (credo di aver capito abbia almeno due anni), che viene riproposta qui. Una storia molto interessante, per quello che mi è stato dato di capire nelle prime battute. Il tutto inizia con Susan che si sente come depressa, ha una strana sensazione, ha qualcosa che non va, nessuna prospettiva per il futuro, un senso di disgusto. La cosa è strana e cosa ti viene fuori? Questo senso di straniamento è collettivo. Viene fuori che si tratta di un senso di straniamento che coinvolge il mondo delle storie. Nessuno sembra più voler leggere o guardare un film, se ne prova un senso di terrore, di repulsione. Scoperto questa estensione del problema alla collettività, i Fantastici Quattro decidono di intervenire, e lo fanno a modo loro. 


Si recano dal loro amico e postino signor Limpkin, ed essendo quest’ultimo un uomo che legge molto, molto acculturato, lo usano come tramite per raggiungere, attraverso teconolgia marchiata Reed Richards, direttamente il mondo delle storie. Immaginata la nave più adatta per quest’avventura e materializzatasi quest’ultima, si parte verso il settore della storia umana. Primo incontro, il nostro Durante Alighieri, detto Dante, che sarà per loro guida  in questo mondo. I nostri notano subito l’oscurità che avanza e attraversa il mondo della fantasia e della finzione, andando a ritroso nel tempo. C’è bisogno di individuare una storia al confine tra la zona di luce e quella di buio, per analizzarla e capire cosa c’è che non va. Ecco del perché Margaret, Elinor e Marianne, le protagoniste di Ragione e Sentimento di Jane Austin incontrano Reed Richards, Sue Storm, Johnny Storm e Ben Grim, i Fantastici quattro. Queste vengono salvate dalla marea nera. E poi? E poi vedremo. Per ora una storia dai toni diversi, dalle tante citazioni letterarie, dalle tematiche leggermente fuori dai soliti schemi. Ed anche se proprio tutto non è chiaro, non importa, la storia lascia un piacevole retrogusto di letteratura. L’unica pecca, forse, sono i disegni un po’ troppo cartoon style. Ma la gradevolezza della lettura non ne risente.

LoShAmAnO

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