IL IBRO DEI RANCORI DI MORGRIM: giorno 40

In questo post trovate una breve descrizione GDR delle avventure della banda di nani nella campagna di Mordheim. 
Morgrim, il nobile e comandante della mia banda di nani, sta tenendo aggiornato una sorta di diario di viaggio che ha intitolato "Il libro dei rancori". Qui sotto trovate quanto scritto alla fine del turno 04 della campagna, che per il nostro nano è il quarantesimo giorno dalla partenza per quest'avventura.


GIORNO 40 – RIPOSO, SOLO RIPOSO
Tre giorni. Sono passati tre giorni dalla battaglia contro quei maledetti Uominibestia, e noi siamo ancora qui. Ci siamo mossi di pochi chilometri e poi abbiamo dovuto fermarci. Non potevamo proseguire in alcun modo con Trokk Asciapesante in quello stato. La ferita solo ora sta smettendo di sanguinare. Trokk Asciapensate è comunque debole, non potrà combattere ancora per parecchi giorni. Brokk Frontetruce, o come hanno iniziato a chiamarlo ora i suoi compagni, la Montagna, sembra aver perso ancora maggiormente la testa  di quanto non avesse fatto prima. Come Sventratore era decisamente al limite della pazzia, quello che gli è successo credo lo abbia spinto verso il baratro più completo. Ieri, poco prima che si andasse a dormire, mentre tutti eravamo intorno al fuoco a goderci l’ultimo goccio di birra che ci è rimasta, si è alzato in piedi e si è fermato con le braccia sui fianchi davanti a Belegar. Ha estratto la sua ascia nanica, sempre affilata e pronta a colpire, ed ha esclamato, nel silenzio generale “Io sono la Montagna, una volta conosciuto come Brokk Frontetruce, non ho bisogno di questa. Tienila tu Belegar Martellodipietra!”. Il tutto è finito con Belegar Martellodipietra che ha scambiato la sua mazza con l’ascia nanica. Ad incrementare la follia di Brokk, o meglio, ad accrescere il suo delirio di onnipotenza si è aggiunto il fatto che questa mattina la Montagna si è imbattuto in due pezzi di malapietra. Mentre passeggiava ha trovato i due pezzi come fossero stati funghi. Ora crede davvero di avere Grimmir dalla sua parte. Magari è proprio così. In ogni caso quei due pezzi sono stati una manna dal cielo perché poco dopo, sotto una pioggerellina sottile sottile, ci siamo imbattutti in un mercante itinerante. Un umano con un carrettino tirato da un mulo. Una manna dal cielo. Abbiamo fatto ottimi acquisti. Ancora qualche giorno di brevi spostamenti e tanto riposo e poi punteremo alle montagne ad est, che su questa cartina ormai fradicia, prendono il nome di Monti di Mezzo. Finalmente montaghe e roccia invece di questa foresta e le sue noiosissime piante. Non vedo l’ora. 






L o S h A m A n O

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