FUMETTO: Nathan Never 306 - Abisso di dolore

uon salve a tutti quanti,
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Se siete qui è perchè sapete che in questo antro digitale si raccontano storie, si custodiscono storie. Storie di ogni genere. Oggi vorrei parlarvi di una storia a fumetti. Oggi vi vorrei raccontare di...

Nathan Never 306
“Abisso di dolore”


Soggetto e sceneggiatura: Riccardo Secchi
Disegni: Sergio Giardo
Copertina: Sergio Giardo
Lettering: Alessandra Belletti

La seconda parte delle vicende narrate in questa storia, proseguono sulla falsa riga di quanto già raccontato nel numero 305, “il viandante” (mettere link). Già partendo dalla copertina si ha il medesimo sentore. La tavola di colori riprende gli stessi della copertina del numero precedente, e possiamo dire che anche i personaggi che lo compongono sono gli stessi: Kwai Chen e Nathan Never.


La cosa che cambia è l’atmosfera della copertina. Non troviamo più un Kwai Chen grande, che sembra sovrastare Nathan, i due sono uno di fronte all’altro, come a fronteggiarsi, rispettosi. I due viandanti del numero precedente sono giunti ad una tappa dei loro rispettivi cammini. La  copertina ci suggerisce anche un rimando al passato dei due protagonisti, che poi, effettivamente, ritroveremo pesantemente durante tutta la storia.


La storia narra il completamento di quel cammino personale che Nathan Never ha intrapreso nel numero precedente. Le parole del maestro, che lui tanto rispetta, che lo definivano “vuoto”, lo hanno colpito profondamente, ma lo hanno anche smosso. Prende in mano la situazione e parte.


Molto “bello” e “vero” il Nathan che va a trovare la donna che frequenta, Angela Montichiari, prima di partire e lascia a lei tutte le opportune disposizioni in caso di un mancato ritorno, dicendole “…sei l’unica persona che ho vicina…”.


La maggior parte della storia è un alternarsi tra allenamenti “marziali” per riempire il vuoto interiore e spirituali, di presa di consapevolezza di un passato sfuggito troppo a lungo, che occorre codificare mettendolo nero su bianco. Nathan scrive e racconta la sua esperienza passata, dall’arrivo al monastero, arrabbiato con il mondo e violento, alla presa di consapevolezza di sé e degli indifesi che hanno bisogno di un difensore, all’arrivo al monastero di Raiser e Legs (ah che ricordi!).


Compiuto il percorso che ridona equilibrio e forza al nostro eroe, quest'ultimo libera Kwai Chen, che nel frattempo è stato catturato dalla polizia, e lo conduce sulle rovine del primo tempio Shaolin. Qui i due in qualche modo si chiariscono ed il maestro, insegnando all’allievo l’ultima tecnica, quella del viandante, chiede allo stesso di applicarla su di lui. Nathan Never esegue senza troppe esitazione quando richiesto dal maestro.


E si conclude così la storia, con un ritrovato equilibrio, in se stesso e nel relazionarsi con il mondo al di fuori.

La storia consegnataci da Secchi, è davvero notevole. A tratti potente, tanta è l’oscurità che aleggia su Nathan, tanta è la forza con cui cammina per liberarsene. Ripensandola nella sua interezza, l’evoluzione del personaggio, dalla prima vignetta all’ultima, colpisce, ha qualcosa di vero.


I disegni di Sergio Giardo, nella loro pulizia, credo rispecchino a pieno la sensazione di ritrovato equilibrio che la storia vuole dare. Il personaggio non è più pieno di dubbi e pensieri, al limite del traboccante, quanto piuttosto ripulito da tutto ciò; e trovo che il tratto di Giardo sia azzeccatissimo per l’atmosfera raccontata.

Il bilancio di questi due primi numeri di questo “nuovo” corso è più che positivo e credo siano davvero un bel biglietto da visita per chiunque si avvicini a Nathan Never per la prima volta.


Ed ora i saluti finali, solo per darvi appuntamento alla prossima storia e...

...al prossimo incontro!
LoShAmAnO
 

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