FUMETTO: NATHAN NEVER 297

uon salve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'aNtRoDeLLoShAmAnO!
Nuovo fumetto letto, nuove impressioni da condividere. Oggi torniamo a parlare della fantascienza nostrana con il numero 297 della serie bonelliana Nathan Never.



FUMETTO – NATHAN NEVER 297
La lunga Marcia
Soggetto e sceneggiatura: Thomas Pistoia
Disegni: Emanuele Boccanfuso
Copertina: Sergio Giardo
Colorazione copertina: Gianmauro Cozzi
Lettering: Alessandra Belletti




Una storia davvero particolare quella che incornicia questo numero. Nell’introduzione, l’intramontabile Luca Del Savio la descrive così:



L’ispirazione della vicenda, intessuta da Pistoia e visualizzata da Emanuele Boccanfuso, è intinta nella dolorosa realtà storica.





La vicende storiche a cui si fa riferimento sono quelle legate ai tragici fatti di Capaci e via D'Amelio. 
Avete capito bene. 
Thomas Pistoia, in questo numero, vuole parlare di mafia. Non di una generica organizzazione mafiosa. Vuole parlare del La mafia. 

Credo che questo albo colpisca nel segno, sollevando interrogativi, emozionando e facendo riflettere, ma non solo; credo indichi anche una speranza. Il finale della storia, per quanto cinico e realmente spietato (Nathan viene richiamato oltremare per fare ritorno all'Agenzia Alfa, in quanto gli stessi burocrati che lo avevano assegnato alla squadra di scorta di uno dei due giudici condannati a morte dalla mafia, non ritengono più indispensabile il suo coinvolgimento), è anche un inno che canta un sogno. Il sogno di una presa di coscienza da parte del popolo. Da parte di quel tessuto sociale in cui la mafia affonda radici e prende nutrimento. Il sogno canta di come i burocrati, i potenti, non hanno modo di fare nulla quando le persone decidono ed operano coerentemente con quanto deciso moralmente nel loro cuore.


Aspetto non facile, senza ombra di dubbio, quando calato in alcune dolorose realtà quotidiane; ma pur sempre un sogno che Thomas Pistoia ha ritenuto di raccontare, la Bonelli di pubblicare e molti lettori di leggere. A volte le cose cambiano propriò così... una serie di semplici e concrete azioni quotidiane.
 

La marcia finale è un inno alla legalità. È un inno alla presa di coscienza ed all’impegno in prima persona. È un inno che canta di come alcune persone siano state lasciate sole. Non solo in passato. Di come lo siano oggi. 
 

Viste le vicende di questi giorni, con interviste televisive criticate e non criticate di figli di mafiosi, mi sembra che questa storia calzi a pennello con il momento storico.


Termino con la frase di Paolo Borsellino, che chiude, in una didascalia, la storia:



Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali, però parlatene.


...grazie a Thomas Pistoia per aver scritto questa storia, grazie a Emanuele Boccanfuso per averla disegnata, grazie a Sergio Giardo per aver disegnato la copertina, grazie a Gianmauro Cozzi per averla colorata ed a Alessandra Belletti per il lettering. Grazie alla Bonelli per averla pubblicata. Grazie a tutti coloro che l'hanno letta. Grazie a quelli che leggendo questa recensione la vorranno condividere...

Avete capito?

La marcia è iniziata da un albo a fumetti e tanti si sono già uniti. La marcia potrebbe continuare sui cammini digitali del grande mare della rete, anche grazie a te, che sei passato da questo piccolo antro digitale...

... al prossimo incontro!
LoShAmAnO

 

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