FUMETTO: Corto Maltese 02 - Appuntamento a Bahia

uon salve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'aNtRoDeLLoShAmAnO!

Ho inizio una serie di recensioni fumettose su un personaggio che ha fatto la storia del fumetto in Italia e mi permetto di dire, non solo: il Corto Maltese di Hugo Pratt.
La collezzione dei numeri di questo fumetto l'ho terminata almeno dieci anni fa ad un Lucca Comics and Games, ma non ho mai terminato di leggerla. Si tratta, per i più curiosi di voi, dell'edizione edita dalla Lizard Edizioni. Avete presente? Copertina completamente bianca, costola rossa nella sua parte terminale. Immagine di copertina piccola e colorata.
Con l’uscita della nuova avventura di Corto Maltese ad ottobre del 2015 (acquistata dal mio fumettaro di fiducia) mi sono deciso,  finalmente, a rileggere tutte le storie di questo fumetto, ed a condividere con voi qualche commento ed impressione.

Parliamo dunque del secondo numero di questa serie: Appuntamento a Bahia.




Anche in questo caso mi sembra di poter nuovamente sottolineare come lo “stream of adventure”, e cioè quel flusso di avventura che improvvisamente arriva e si prende la scena, interrompendo qualsiasi dialogo od azione che si stava svolgendo precedentemente la fa da padrone. Il dialogo tra Corto, il professor Steiner e Tristan, che placidamente stanno navigando verso Bahia, viene improvvisamente interrotto da una scena che si svolge su una spiaggia ed attira non solo l’attenzione del protagonista, ma tutto se stesso.
Questo espediente narrativo usato da Pratt ci permette di conoscere maggiormente Corto Maltese: pragmatico e molto molto concreto, che sembra non voler credere troppo a tutti gli eventi “soprannaturali” che gli succedono tutt’intorno. Anche se vedremo poi, più avanti nella storia, Corto si affida al destino per decretare cosa farne del cattivo di turno. Ricordate la presentazione di Corto nel numero uno? “…Si vedeva subito che era un uomo del destino”. E sempre per restare in tema di destino, ecco che ci viene rivelata un’altra particolarità: la cicatrice sul palmo della mano. Procuratasi con un incisione, autoinflitta con un rasoio, poiché la propria linea del destino non era di suo gradimento. Quando si dice che uno vuole scrivere il proprio destino ed esserne padrone.
 Dopo il termine di questo primo momento i nostri arrivano a Bahia dove Tristan e Morgana (sua sorella) s’incontrano per la prima volta. Anche qui gli eventi sembrano arrivare improvvisi ed inaspettati. Tristan cade in un sogno quasi irreale: sogna Mu, la via per accedervi, dei sacerdoti ed un teschio che gli viene consegnato in sogno (che poi, giusto per svelarvi il finale) comparirà davvero, concretamente, sulla soglia della porta di casa, consegnato in un sacco. Ma gli eventi non finiscono qui: l’avvocato Milner, il cattivo di turno, colui che ha ucciso il padre di Tristan e Morgana per amministrarne il patrimonio fa il suo ingresso in scena. Il tutto però noi lettori lo sapevamo già perché rivelato da Morgana stessa grazie ai suoi poteri vudù. Come dicevo ci penseranno la durezza e il coraggio di Corto Maltese ad avere la meglio sull’avvocato… ed il destino di quest’ultimo viene affidato ad una mano di poker in cui Corto Maltese vince con cinque assi… sì sì cinque assi? Come leggete voi questa cosa?
C’è poco da dire… l’avventura non è altro che all’inizio!
Chiudo segnalandovi il lettering, davvero distintivo e caratterizzante Hugo Pratt.

Ed ora... i saluti...

...al prossimo incontro...alla prossima avventura!
LoShAmAnO

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