LA PENDOLARIZZAZIONE - STORIE DA PENDOLARE: principio di causa effetto

Buon salve a tutti quanti,
torno a scrivere in questa giornata pre-natalizia e ad aggiornare la rubrica della pendolarizzazione. Ne sentivate la mancanza vero? Ad ogni modo, vorrei proporvi oggi una riflessione che parte da due punti: noto principio di causa effetto e pendolaria 2013 (l'annuale rapporto di Legambiente sulla situazione delle linee ferroviarie italiane). Un connubio interessante non trovate?

Ma procediamo con ordine ed iniziamo a sviscerare il principio di causa effetto. Lo conoscete tutti vero? Ogni giorno siamo immersi in un mondo che sussiste e si fonda su questo principio. La fisica ci insegna che data una causa ne avremo un effetto. Ogni giorno siamo alla ricerca delle cause che hanno portato la nostra quotidianità in un certo e determinato punto. Ogni giorno il pendolare si domanda la causa di quella levataccia, la causa di quel viaggio, la causa di quel ritardo...e l'effetto è che il cervello si logora senza trovare risposte.

Vediamo ora il rapporto di Legambiente intitolato Pendolaria (non trovate una certa affinità con questa rubrica?). Di tutto questo rapporto (che non ho letto per intero, ma di cui ho letto alcuni stralci ed un giornalistico riassunto su diversi siti), che descrive la situazione della rete ferroviaria italiana con annessi e connessi, vi vorrei presentare la seguente tabella e provare ad analizzarne alcune parti.



La tabella è davvero molto semplice, leggibilissima e di facile comprensione. Dalla tabella si evince una cosa semplice quanto banale: a fronte di tagli ai servizi ne abbiamo un aumento delle tariffe.

Ora vi prego di seguirmi, anche se immagino, alcuni di voi avranno già anticipato il ragionamento che vorrei fare insieme a voi e che è il punto di incontro dei due punti enunciati in precedenza. Proviamo molto semplicemente ad unire il principio di causa effetto alla tabella del rapporto Pendolaria 2013 e rileggiamo la frase scritta pocanzi sotto questa nuova luce: a fronte di tagli ai servizi (eccovi servita su un piatto d'argento la vostra causa) ne abbiamo un aumento delle tariffe (ed ecco comparie sornione l'effetto che stavamo cercando).

Spero tutti voi troverete un'urlante incongruenza in tutto questo. Ad una diminuzione dei servizi mi aspetterei una diminuzione delle tariffe, o viceversa, se teniamo fermo il fatto che le tariffe siano aumentate, mi aspetterei di ricercarne e trovarne la cuasa in un aumento dei servizi. Ed invece non è così.
Ora le cose sono due: o il principio di causa ed effetto non funziona, o c'è qualcosa nel sistema di gestione delle ferrovie italiane che non va. Da buon pendolare, scelgo di dare fiducia a coloro ai quali affido 4 ore della mia vita. Darò fiducia a coloro con i quali passo 4 ore della mia vita di tutti i giorni. Darò fiducia a Trenitalia. Sono sicuro che è il sistema di causa effetto la causa di questa incongruenza quasi quantistico-relativistica.

A questo punto del ragionamento occorre trovare un altro principio con cui andare a guardare alla vita, che non sia quello di causa effetto, che abbiamo deciso essere fallace. In effetti, mi è stato insegnato, che un principio molto più saggio con cui guardare alla vita è il "principio di fine": guardare alle cose che accadono nella vita non rivolto al passato, che tanto ormai è andato e non ci puoi più fare nulla, ed alla causa, quanto piuttosto al fine. Mi hanno insegnato che la domanda da porsi d'innanzi alle cose della vita non è tanto "perchè?" quanto piuttosto "per quale fine? per che cosa? per chi?". Sperimentando questo nuovo modello nella vita, o almeno, cercando di viverlo devo confessare che lo trovo molto saggio.

Detto questo, vorrei fare con voi un brevissimo esercizio di applicazione di tale modello al nostro caso. Proviamo a cercare un fine all'aumento dei prezzi che i pendolai hanno dovuto subire. Un fine...un fine...
Il fine più logico a cui uno penserebbe è...i prezzi sono aumentati per poter dare ai pendolari migliori e maggiori servizi. Ma questo in qualche modo, non trovate stoni nuovamente con la tabella del rapporto Pendolaria 2013? Stona in maniera più sottile, ma sento che stona. 
Riproviamo: i prezzi sono aumentati per...per un fine...per un fine...

Non lo so! 

Ma provando a fare ancora un passetto in avanti e cercando di abbandonare un modo di pensare maschilista, che purtroppo, volente o nolente ci portiamo dietro come retaggio culturale, forse si apre uno spiraglio: e se invece di "un fine" cercassimo "una fine"? Cosa accadrebbe?

Ho trovato: i prezzi sono aumentati per una fine, la fine della pendolarizzazione. Eh certo, dato per assodato che i prezzi aumentano e i servizi diminuiscono, la gente comincerà a non usare più i treni, e così il fenomeno della pendolarizzazione cesserà. Imploderà. Ma anche questo porta ad un assurdo, non trovate? Ma davvero pensate che un'azienda potrebbe adottare delle manovre economiche (o chiamatele come volete) che potrebbero portare alla propria fine, in quanto potrebbero portare alla fine della maggiore fonte di reddito? Ma dai! Sarebbe da pazzi!

Come avete detto? Pazzia?

Un momento...un momento...la pazzia...la PAZZIA....LA PAZZIAAAAAA!!! Ecco il modello che lega il tutto e ce lo può spiegare!


"ZI PUò FAREEEEEEE!!!"

Al prossimo incontro!
LoShAmAnO

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