Fumetto: Brendon 91

Ciao cari amici dell'antro della shamano!
Oggi 02 agosto vi immagino tutti in vacanza, e sono contento per voi! Bravi! Godetevela! Qui, all'interno dell'antro dello shamano, stiamo bene al fresco, e ci dilettiamo con la lettura, il sottoscritto ha finito di leggere un fumetto. Sapete quale? Leggete leggete! Come sapete, la stessa "recensione" la trovate anche sul blog "Chinauti" il prgetto del COLLETTIVO PIPERANIUM a cui partecipo. Sul blog Chinauti mi trovate con lo pseudonimo iSmAeLe. Sperando che gradiate, buona lettura!


BRENDON 91
L’equazione di Kellerman
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Claudio Chiaverotti
DISEGNI: Giuseppe Ricciardi, Ernesto Pugliese e Andrea Fattori
COPERTINA: Massimo Rotundo
LETTERING: Marina Sanfelice

 
Introduciamo questa “recensione” con una curiosità, che è riportata anche nella pagina della posta all’inizio di questo numero: avete notato il grande numero di disegnatori che si è alternato a lavorare a questa storia? Ebbene sì, è un caso abbastanza particolare, che però, in tutta sincerità, non ha inficiato sulla continuità stilistica e del tratto di questo numero.
Il titolo della storia è quello che mi ha incuriosito maggiormente, come anche la copertina. Chi mi conosce sa bene che le storie in cui, anche solo in sottofondo, la matematica e la fisica, le equazioni e le loro applicazioni nel mondo reale, mi affascinano. Mi attirano in una maniera del tutto particolare. Forse un poco come succede al professor Kellerman, rettore della facoltà dei numeri di Adelphia. Incontriamo subito questo personaggio nella notte prima della sua morte, alle prese con una lettera ai colleghi della facoltà, in cui spiega l’angoscia che lo sta divorando per la mancata risoluzione di un’equazione molto particolare. Il professor Kellerman, si scopre con l’andare avanti nella storia, che voleva descrivere le emozioni, i sentimenti umani ed infine il mondo della magia e del paranormale, con la matematica. A parer suo tutto è ascrivibile a numeri, più o meno correlati tra loro da operazioni, più o meno complesse. E Brendon? Cosa c’entra in tutta questa storia? Come sempre, a volte, il caso (o la matematica, direbbe Kellerman) ci mette lo zampino. Ed è proprio per caso che le strade di Kellerman e Brendon si incrociano. L’indagine di Brendon su persone scomparse lungo una via poco lontata da Adelphia, lo porterà alla facoltà di schienza dei numeri. Come? E va bè ma allora volete proprio sapere tutto! Leggete il fumetto e saprete! Davvero non vorrei svelarvi altro perché la storia è interessante e ben strutturata. Davvero un’altra buona opera di Chiaverotti.

Alcune note personali: ho gradito molto come l’indagine che Brendon sta seguendo, a cui assistiamo all’inizio del fumetto, è praticamente alla sua conclusione. Nel senso che all’inizio del fumetto, Brendon ha già trovato il colpevole e lo sta affrontando. Alla morte del cattivo Brendon comunica al lettore, che però non è ancora finita…e da lì l’incontro con l’equazione di Kellerman. Davvero interessante come espediente!
Non mi è piaciuto come Chiaverotti ha trattato la matematica all’interno dell’equazione che da il titolo a questo albo. Provo a spiegarmi meglio: la matematica introdotta non mi ha preso più di tanto. Si è cercato di rendere le cose tanto complesse, parlando di radici cubiche o di integrali o di combinazioni di tutti questi concetti. Ma lo sono poi davvero? Non so. Personalmente, la citazione di espliciti concetti matematici ha un poco rovinato il fascino della cosa.
In ogni caso non basta certo questo a rovinare una bella storia.
Disegni: come sottolineato all’inizio è davvero curioso l’alternarsi ai lavori di tre disegnatori, come è altrettanto continuo il segno stilistico del tratto. Non si percepiscono salti e discontinuità nella parte grafica della storia. Alcune tavole poi sono davvero ben realizzate, alcuni tratti urbani di Adelphia o degli interni degli edifici, piuttosto che primi piani. In particolare ce ne sono alcuni di Brendon e della governante del professor Kellerman che mi hanno colpito.

Al prossimo incontro!

LoShAmAnO

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