FANTASTICI QUATTRO 343

Come già diveco in precedenza in qualche post, o forse lo dicevo a qualche amico prendendo un caffè al bar, o forse ancora ho immaginato di farlo dire ad uno dei personaggi con  cui gioco a D&D, o forse ancora potrebbe essere che lo dicessi a me stesso nelle conversazioni che ho con me stesso di tanto in tanto, o forse...
...insomma, credo di averlo già detto a qualcuno.
Ultimamente è un periodo parecchio  pieno, pieno di gioia e di impegni. Ma questo non vuol dire che non leggo più storie. Leggo eccome, solo che non sempre riesco a scrivere una breve "recensione" su tutto quello che leggo. Torno quindi a voi con alcuni brevi impressioni sull'ultimo fumetto letto...buona lettura (spero)!

FANTASTICI QUATTRO 343
Penultimo atto di Hickman alla guida dei Fantastici Quattro. Nuovamente una storia degna di nota, una storia accattivante, commovente, una storia che coinvolge uno dei personaggio minori (se così possiamo dire) del gruppo. In particolare Hickman si concentra su Bentley 23. Clone di Wizard, preso sotto la protezione e l’ala paterna di Reed Richards, Hickman lo pone di fronte al “padre” vero. Da segnalare ci sono molte cose: la tematica padre - figlio, il meraviglioso modo in cui Hickman ci propone i due punti di vista del padre, e dei grandi in generale, e del figlio, il ritorno di Wizard, ancestrale nemico (ora un poco dissociato e fuori di testa) del quartetto più famoso della Marvel.
Partiamo dalla prima: la tematica padre – figlio. O forse sarebbe meglio dire creatore – creatura. Bentley è un clone di Wizard, e secondo la visione dello stesso creatore è destinato a diventare anche lui, in qualche modo, un cattivo. Dice ad un certo punto, in un confronto diretto con Bentley 23 – I pensieri che hai nella testa ce li ho messi io, tu sei come me - . Hickman però non accetta questa idea, è invece sostenitore che ognuno è artefice del proprio destino; ecco perché Bentley 23 si ribella al suo creatore (dando ragione a Mister Fantastic) e urla la sua indipendenza e la sua unicità!
Eccoci alla seconda: la modalità in cui viene narrata la vicenda. Non mi addentro nel riassunto della stessa, ma nella tecnica usata. Sicuramente ci sarà un termine tecnico per definire questo modo di narrare le storie, ma non lo conosco (mi scuso con i lettori più addentro ai tecnicismi del fumetto). Hickman dapprima ci racconta la storia vista dal punto di vista dei grandi, degli adulti, ci racconta lo scontro con l’A.I.M. e lo scambio di Wizard sotto la custodia dei F4. Ci racconta del dialogo, in prigione, tra Wizard e Mister Fantastic in merito a Bentley 23. Fatto questo, il lettore, nella seconda storia, viene proiettato nella stessa storia, esattamente la stessa, ma vista dal punto di vista di Bentley 23 e dei ragazzi in generale. In particolare l’altro punto di vista è quello di Valeria Richards che si sta avvicinando sempre più al giovane.
C’è poi da segnalare il ritorno di Wizard, questo storico nemico del quartetto. Personalmente è stato bello rivederlo all’opera, anche se in questo caso il dottor Wyttman, gioca il ruolo di padre di Bentley 23 e non tanto di nemico del quartetto. O almento, si concede molta più importanza al primo ruolo piuttosto che al secondo.
Personalmente mi è piaciuta questa storia. Mi sono piaciuti sia il tratto sia il ripasso a china. 
Ora aspetteremo la rivoluzione portata dalla Fenice con il progetto “Marvel Now”, e vedremo che ne sarà della testata dei F4.

LoShAmAnO

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