MORTI DI SONNO

Buon salve a tutti quanti,
ben arrivati presso questo antro digitale.
Anche quest'oggi verrà raccontata una storia e ne condivideremo poi impressioni ed opinioni. La storia di oggi è stata intitolata...

MORTI DI SONNO


Autore: Davide Reviati

...

Spero vi sia piaciuta la storia ed ora alcune impressioni.
Condivido con voi alcune impressioni che ho raccolto durante la lettura e che mi sono appuntato.

Si tratta di una storia di denuncia.
Una storia di ricordi.
Una storia di ragazzi e del loro modo di vedere il mondo.
Una storia di crescita.
Una storia fatta di momenti intrecciati ed interlacciati tra loro perm ezzo di un pallone, delle partite a calcio (interminabili) e ragazzini che corrono.
Una storia che sembra essere stata vomitata sulla carta dalla coscienza dell'auore con l'ausilio della sua matita. Il tratto di reviati aiuta moltissimo a dare l'impressione di un'urgenza all'interno del racconto.
Una storia che nasce, vive e si sviluppa all'ombra della fabbrica, luogo protagonista silenzioso che influenza tutto il resto.


Segnalo tre momenti in particolare, il primo perchè in meno di dieci pagine Reviati ci regala un bellissimo passaggio, una sorta di vademecum del romanzo di formazione.

Le pagine sono la 58, la 59 e la 60.
Il papà di Ettore è morto in un incidente in fabbrica ed Ettore insieme con la mamma tornano al loro paese d'origine e se ne vanno. La morte del papà di Ettore viene spiegato al protagonista (ritenuto ovviamente troppo piccolo per capire - quanto siamo ingenui noi adulti a volte) con un laconico "è partito per un lungo viaggio". Il protagonista conclude l'inciso al momento della partenza dell'amico così:
  • Ci salutammo, più per dovere che altro .
  • Stringendoci la mano e dicendoci "Ciao" "Ciao".
  • Da allora non l'ho più visto. Sparito.
  • Che differenza c'è con la morte?

L'altro passaggio segue questo e ne è strettamente collegato (da pagina 61 a pagina 65). Il protagonista si ritrova a difendere un compagno preso in giro dagli altri a scuola.
  • Ho smesso di riderne.
  • Ho smesso di ridere delle debolezze degli altri.
  • E comincio a proteggerle.
  • A difendere i miei amici.
  • Perchè vedete, Simone è amico mio. Non deve succedergli quel che è successo ad Ettore, mai più a nessuno. 
Certo le immagini di Reviati aggiungono molto al semplice testo, ma spero di aver reso l'idea.

L'altra parte che segnalo è il finale che regala, dopo tante pagine di tratto cupo una leggerezza come il volo delle rondini che tornano a casa.
Non vi dico altro per non rovinarvi la lettura.

Ed anche per questa volta ho terminato e non mi rimane che salutarvi alla mia solita maniera...

...al prossimo incontro!
LoShAmAnO

Commenti